ecoansia (eco-ansia) s. f. La profonda sensazione di disagio e di paura che si prova al pensiero ricorrente di possibili disastri legati al riscaldamento globale e ai suoi effetti ambientali. ◆ In ambito psicologico, da qualche anno a questa parte si è iniziato a parlare di «ecoansia» per riferirsi a forme sub-cliniche di inquietudine, senso di colpa e depressione suscitate dal pensiero del cambiamento climatico e di altre criticità ambientali. David W. Kidner, autore di Nature and experience in the culture of delusion (2012), afferma che la perdita del senso di sicurezza generato dal progressivo degrado ambientale sia stata sottostimata dagli approcci scientifici tradizionali, i quali solo recentemente hanno iniziato a introdurre nel proprio lessico termini quali «ecocidio» o «zoomafia». Altri commentatori hanno definito la mancanza d’iniziativa nel proteggere l’ambiente in termini di «apatia», ma psicologi come R. Randall (Loss and climate change: The cost of parallel narratives, 2009) e R. Lertzman (The myth of apathy: Psychoanalytic explorations of environmental degradation, 2010) sostengono che questa strana paralisi sia in realtà una reazione di «congelamento» (freezing) generata dalle dimensioni del problema. (Mariella Dal Farra, Regione.ch, 20 settembre 2019, Ticino7) • Sono stati coniati nuovi termini, come eco-ansia, angoscia climatica, ansia da cambiamento climatico o ansia climatica, per descrivere il disagio legato alla crisi climatica globale e alla minaccia di un disastro ambientale. A questa condizione psicologica sono associati alcuni sintomi che includono attacchi di panico, insonnia e pensieri ossessivi. I sentimenti di angoscia climatica potrebbero anche essere accompagnati da altri fattori di stress quotidiano che influenzano negativamente la salute mentale complessiva, causando un potenziale aumento dei disturbi da uso di sostanze, di ansia e depressione. Inoltre, lo stress cronico sperimentato durante la giovinezza potrebbe provocare alterazioni permanenti nella struttura del cervello e favorire l'emergere di psicopatologie nel corso della vita. (Federica D'Auria, Bolive Unipd.it, 31 ottobre 2021, Società) • Il termine “ecoansia” è stato accolto nel lessico dell’American Psychological Association, la maggiore associazione di psicologi degli Stati Uniti, solo l’anno scorso. Si tratta di “una premura verso il cambiamento climatico unita alla preoccupazione per il futuro”. Questa la definizione scientifica dell’Apa. Sempre nel 2021, in Italia, è stata validata la prima scala per misurare i vari livelli del fenomeno. Fortemente presente tra i giovani, interessa in particolare la fascia che va dai 15 ai 25 anni. Lo racconta nel suo ultimo libro, Ecoansia, i cambiamenti climatici tra attivismo e paura, uscito venerdì scorso, Matteo Innocenti, medico chirurgo e psichiatra. (Marta Latini, Corriere della sera.it, 3 maggio 2022, Pianeta 20/30, Psicologia) • Avere 20 anni e star male per le sorti del pianeta. La chiamano eco-ansia o depressione climatica e colpisce soprattutto i giovani nati dalla fine degli anni '90. Le voci dei ragazzi si snodano come foglie fino alle radici, andando sempre più in profondità, restituendo un albero di pensieri. Ogni foglia o radice riflette una riflessione di senso, ma ascoltate una dopo l'altra restituiscono un quadro complessivo di cosa passa per la mente ai ragazzi che a vent’anni sentono il destino del mondo sulle proprie spalle. (Lab.Repubblica.it, 28 giugno 2022, Speciale Lab-Holden).
Composto dal suffisso eco- aggiunto al s. f. ansia. Probabilmente ricalcato sull’ingl. eco-anxiety.