inflazione da avidità (inflazione dovuta all’avidità) loc. s.le f. In senso polemico, situazione nella quale le aziende sfrutterebbero l'inflazione aumentando in modo spropositato i prezzi in modo da andare oltre la copertura dell'aumento dei costi e massimizzare così i propri margini di profitto. ◆ Si è assistito allo stesso tempo a un aumento dei profitti da parte delle aziende. Secondo le analisi Oxfam, le grandi aziende agro-alimentari ed energetiche hanno avuto un aumento del 256% dei profitti rispetto alla media del 2018-2022, con l’84% andato agli azionisti. Negli Stati Uniti ciò ha portato politici come Elizabeth Warren a parlare di “greed inflation”, l’inflazione dovuta all’avidità delle aziende. Qui è necessario procedere con estrema cautela: perché, banalmente, le aziende sono sempre avide. In linea di massima è corretto, infatti, considerare il profitto come motore di un’azienda, che tenterà di massimizzare rispetto al prezzo degli altri fattori di produzione. Se le aziende sono sempre avide, allora non si può certo considerare questa come fattore determinante per l’inflazione. Tuttavia, come abbiamo detto, l’inflazione ha aspetti legati al conflitto distributivo e vi sono evidenze sull’aumento di potere di mercato da parte delle imprese, che quindi non avrebbero alcuna ragione di diminuire i prezzi. (Mattia Marasti, Valigiablu.it, 30 gennaio 2023, Italia) • In Gran Bretagna uno studio sindacale dal significativo titolo “greedflation”, traducibile con “inflazione da avidità”, ha puntato su alcune delle principali società quotate, che hanno raddoppiato i profitti rispetto al pre-covid ,e aumentato i dividendi agli azionisti. Tra questi, colossi della grande distribuzione come Tesco e Sainsbury’s , e guarda caso, gli 8 principali produttori alimentari del Regno Unito, tra cui Nestlé. I sindacati parlano di “tacita collusione” tra grandi imprese e governo, che li ha lasciati fare mentre l’inflazione divorava i salari. (Massimo Alberti, Radiopopolare.it, 17 aprile 2023) • Concludendo, scusatemi se vi ho fatto salire la pressione arteriosa, ma io credo che nonostante quello che ci raccontano ogni giorno, in questa fase il calo del potere di acquisto delle famiglie è direttamente collegato ad un ingiustificato aumento della quota di profitto delle aziende, che riuscirebbero ad aumentare i prezzi più dell’aumento dai costi dei fattori produttivi, tra materiali e lavoro; generando quindi quella che con un nuovo termine viene definita “greedflation”, traducibile con “inflazione da avidità”. (Umberto Baldo, Tviweb.it, 3 maggio 2023, Editoriale) • Qualcuno l'ha definita greedflation, inflazione da avidità. L'ipotesi infatti è che negli ultimi mesi le imprese abbiano approfittato dell'aumento di energia e materie prime per alzare i prezzi finali più del dovuto, così da aumentare i margini di profitto, mentre gli stipendi dei dipendenti restavano al palo. Ad avvalorare questa teoria è stata nientemeno che la Banca centrale europea, che lo scorso marzo ha pubblicato un citatissimo post in cui mostrava un'impennata dei profitti delle aziende comunitarie, un tema finito poi anche nelle parole della governatrice Christine Lagarde, e un argomento in più anche per chi in Italia ha ipotizzato di tassare i cosiddetti "extraprofitti". (Filippo Santelli, Repubblica.it, 12 giugno 2023, A&F Economia) • L’inflazione che sta taglieggiando i salari, e spinge alcuni settori a mobilitarsi, è dovuta ai profitti ed è alimentata dal disallineamento tra prezzi crescenti e salari stagnanti. Lo ha ribadito una nota congiunturale diffusa ieri dalla Fisac Cgil. La chiamano, non a caso, «inflazione da avidità» (Greed Inflation). (Roberto Ciccarelli, Manifesto.it, 16 luglio 2023, Economia) • Una cosa però è certa: la tanto temuta spirale prezzi-salari non si è verificata. L’ha riconosciuto la stessa presidente della Bce, Christine Lagarde, che accennando al fenomeno della greedflation (letteralmente “inflazione da avidità”) nei giorni scorsi ha accusato piuttosto le imprese di aver approfittato della salita dei prezzi per rimpinguare i bilanci, scaricando l’aumento dei costi sui consumatori. «I profitti hanno contribuito per due terzi all’inflazione domestica nel 2022, quando negli ultimi 20 anni era stato un terzo», ha sottolineato Lagarde. Non a caso, si parla di “inflazione da profitti”. In effetti, la crescita del costo del lavoro si è mantenuta su ritmi limitati. (Luca Mazza, Avvenire.it, 22 luglio 2023, Opinioni).
Composto dal s. f. inflazione, dalla preposizione da e dal s. f. avidità, ricalcando (più raramente anche con la loc. inflazione dovuta all’avidità) l’angloamericano greed (‘avidità’) inflation (‘inflazione’), soprattutto nella forma tamponata greedflation.