lungotermista s. m. e f. Chi ritiene che sia fondamentale assumere come priorità morale del presente il fatto di influenzare positivamente il futuro a lunghissimo termine. ◆ Insomma, gli altruisti effettivi e i “lungotermisti” vogliono fare del bene, per davvero, non solo nel presente ma anche nel futuro lontano. Cosa c’è di controverso o di problematico in questa visione? Il filosofo Emile Torres, uno dei critici contemporanei più attivi nel dibattito sul lungotermismo, sostiene che l’imperativo morale di raggiungere il “potenziale più alto” dell’umanità nel futuro lontano possa avere delle conseguenze terribili nel presente e nel prossimo futuro. In primis può portare a ignorare gli effetti più immediati dei comportamenti umani, dei sistemi economici e politici, dei rapporti di potere che regolano la nostra società. (Irene Doda, Indiscreto.org, 16 dicembre 2022) • Che cosa succede, però, se portiamo queste condivisibili conclusioni alle loro estreme conseguenze logiche? Un esempio di ciò che può avvenire viene citato proprio da Irene Doda in L’utopia dei miliardari: “Immaginiamo una situazione ipotetica in cui un soggetto, vivo nel tempo presente, abbia i mezzi, la tecnologia e la volontà di salvare dalla povertà un miliardo di persone. Allo stesso tempo ha anche un’altra opzione: compiere un’azione che benefici una frazione infinitesimale degli esseri umani che potrebbero esistere qualora colonizzassimo il Superammasso della Vergine, il cluster galattico che contiene la Via Lattea. Quale sarebbe la scelta più etica per i lungotermisti?”. A questo punto, è necessario fare due calcoli, per i quali Irene Doda si rifà al filosofo “lungotermista pentito” Émile P. Torres: “Basta fare due conti: lo 0,000000001 per cento di 10^23 persone è pari a dieci miliardi di persone. Ciò significa che, se si vuole fare del bene, bisogna concentrarsi su queste persone del futuro piuttosto che aiutare chi oggi è in estrema povertà”. (Andrea Daniele Signorelli, Wired.it, 13 febbraio 2024, La recensione) • Come si possono prevedere con certezza le traiettorie di evoluzione dell’umanità, non solo nelle prossime generazioni, ma addirittura nei millenni a venire, quando tutti i segnali che provengono dal pianeta sono allarmanti e spingono a un’azione immediata se vogliamo evitare il tracollo della Terra? I lungotermisti si pongono con un atteggiamento intellettuale che l’autrice [Irene Doda, autrice di L’utopia dei miliardari: analisi e critica del lungotermismo, Tlon] definisce arrogante, quello di chi è convinto di poter controllare il futuro, predirlo attraverso calcoli matematici e poi proporre formule universali per la soluzione di problemi complessi. (Eleonora Cipolletta, Sole24Ore.com, 7 aprile 2024, Alley Oop) • Ad esempio, parafrasando il lungotermista pentito Émile P. Torres, tra salvare oggi le 733 milioni di persone che nel 2024 soffrono la fame e investire risorse pubbliche e private in una tecnologia innovativa, i lungotermisti non avrebbero dubbi. La tecnologia sarebbe quella che, in un futuro lontano, permetterebbe agli esseri umani di «colonizzare il Superammasso della Vergine», il supercluster nello Spazio che contiene anche la nostra galassia. (Milena Gabbanelli e Francesco Tortora, Corrieredellasera.it, 16 ottobre 2024, Dataroom).
Adattamento dell’ingl. longtermist.