manettismo s. m. Nel linguaggio giornalistico e politico, in senso polemico, tendenza ad assumere posizioni fortemente colpevoliste in àmbito giudiziario. ◆ Anche Enzo Carra torna indietro con la memoria. A quando lui, all'epoca portavoce della Dc, fu portato in manette in tribunale: «Poveretta [con riferimento a Mara Carfagna], qua si mesta nel fango. E questo è giustizialismo. Anzi, se permettete, manettismo». (Lorenzo Salvia, Corriere della sera, 4 luglio 2008, p. 11, Primo Piano) • [occhiello] Per Alessandro Dal Lago la sinistra è stata travolta dalla giustizia come principio assoluto [tit.] Il Pd stravolto dal manettismo [catenaccio] I partitelli comunisti con Ingroia, de Magistris, Di Pietro. (Italiaoggi.it, 14 novembre 2013, Politica) • No, non mi indigno per un titolo così prevedibile. Anzi, facendomi forza e leggendo l'articolo, mi ritrovo persino d'accordo sulla nuova declinazione del "manettismo" che Travaglio ora dà. Secondo lui noi ci troveremmo spiazzati di fronte alla microcriminalità che assedia le nostre città proprio perché abbiamo svuotato e contraddetto la legislazione penale e carceraria per evitare che i "potenti" andassero in carcere. Ovviamente, questo nesso di causa ed effetto non esiste. È un sofisma, cioè un ragionamento solo apparentemente logico. E lo è per il semplice fatto che non è certo per colpa degli odiati corrotti se noi non abbiamo leggi adeguate per fare stare in carcere i delinquenti (mentre spesso ne abbiamo per farvi stare gli innocenti). Fatto sta, tuttavia, che l'effetto messo in luce da Travaglio c'è. (Corrado Ocone, HuffingtonPost.it, 2 febbraio 2017, Politica) • E poi c’è l’altro terrificante tic di questa nostra Italia: il richiamo della foresta del manettismo giustizialista. Ci siamo caduti un po’ tutti negli anni passati, quando pensavamo che l’avversario politico fosse troppo indecente per meritare qualcosa di diverso dal sole a scacchi. Così facendo abbiamo iniziato a tracciare una linea irreversibile tra buoni e cattivi, e noi ovviamente stavamo dalla parte giusta del solco. Pian piano la società per come la conoscevamo, con le sue regole di convivenza, si è andata deformando. (Dario Falcini, RollingStone.it, 22 luglio 2019, Politica) • Di Matteo [Nino D. M., magistrato] (che prima o poi, ne sono sicuro, finirà per dare del mafioso a se stesso) l’altra sera ha preso di petto il suo ministro e ha accusato anche lui di essere agli ordini dei boss, o almeno di averne subìto il ricatto, come aveva fatto giorni fa col tribunale di sorveglianza di Milano. L’imputazione esatta, credo, sia – al solito – concorso esterno in associazione mafiosa. Di Matteo lo ha fatto dalla televisione di Giletti, che sul piano della politica istituzionale della Giustizia oggi è la sede più accreditata. Bonafede [Alfonso B., allora Ministro della Giustizia] ha provato a reagire, telefonando disperato e giurando sul suo manettismo, ma non è stato creduto. (Piero Sansonetti, Riformista.it, 5 maggio 2020, L'editoriale) • Apologia del manettismo. Non si tratta di un reato, è solo una favola allegorica, a fine spiccatamente pedagogico. È quella andata in scena a Imperia, da metà marzo al 15 maggio. La storia è questa: ci sono le elezioni per eleggere il nuovo sindaco o confermare quello che già c’era. E per sfidare il settantacinquenne Claudio Scajola, il centrosinistra decide di puntare sul poliziotto che per oltre un decennio ha indagato su di lui, Ivan Bracco, vicecommissario. Un bravo poliziotto, che sa fare il suo mestiere, sa che ogni uomo ha un vizio e lo farà cadere. Però alla fine cade lo sfidante, il bravo poliziotto, perché le ultime comunali imperiesi si sono trasformate in un plebiscito, altro che tintinnar di manette. (Giampiero Timossi, Foglio.it, 16 maggio 2023, Politica) • [tit.] Ferrara e Cappellini contro Assange: il campo largo del manettismo [sommario] Gli Stati Uniti chiedono l’estradizione di Assange per sbatterlo per sempre in una cella americana. Gli inglesi hanno dato il consenso, ma Assange ha presentato una serie di ricorsi, e in questi giorni si discute l’ultimo. (Unità.it, 22 febbraio 2024, Esteri).
Derivato dal pl. del s. f. manetta con l’aggiunta del suffisso -ismo.