maschiocentrismo s. m. In senso polemico o ironico, il fatto di esprimere un punto di vista o di prendere posizioni in cui è centrale la figura maschile. ◆ [Camilo Josè Cela] Dopo aver invocato Santa Rita, con voce stentorea, perché gli ridesse la perduta gagliardia (risate, naturalmente), ha dichiarato di preferire i prodotti nazionali, anzi paesani, a quelli stranieri; in concreto, che riusciva a infiammarsi e a correre dietro alla «Rosa Moreno» del paesello natio, piuttosto che agli incanti e alle esotiche bellezze di Scherazade... Risate grasse, ma sale grosso: maschiocentrismo, fallocentrismo; vecchia commedia... del cacchio. (Otello Lottini, Avanti!, 1-2 luglio 1984, p. 14, Spagna) • E [Adriana] Cavarero le ha risposto che anche lei voleva essere una persona, ma poi col tempo si è accorta che, nel mondo, ci sono persone più persone delle altre, e guarda caso sono maschi. E che una donna, per reggere all'emancipazione, deve essere «più brava di un uomo». Siamo ancora e sempre al maschiocentrismo, e noi donne terra di colonia, dove si merita la cittadinanza solo se si diventa simili ai colonizzatori. Non è una storia già nota e sperimentata? (Anna Del Bo Boffino, Unità, 13 novembre 1990, p. 2, Commenti) • [tit.] Donne in tv e nella fiction, c'è ancora tanta strada da / fare [sommario] "Il prisma dei generi. Immagini di donne in tv" analizza la situazione del protagonismo / femminile, anche nell'intrattenimento. E mette in evidenza come ci si stia allontanando dal / "maschiocentrismo". (Repubblica, 21 maggio 2014, Passaparola) • Credevo di esserne esente e per una vita i libri li ho buttati, o regalati o venduti, senza pensarci due volte. Credevo di esserne esente ma alcuni sintomi mi avvisano che sto incubando la bibliofilia. Comincio a credere che l’antropocentrismo e l’eurocentrismo e il maschiocentrismo si possano ormai reperire solo nelle librerie antiquarie. (Camillo Langone, Foglio.it, 13 febbraio 2019, Preghiera) • Animata da un intento analogo, nella nuova edizione del Dizionario dell’italiano monovolume pubblicata qualche giorno fa, la Treccani ha deciso di eliminare il presunto, vituperatissimo maschiocentrismo dei dizionari e dare al femminile (e alle donne) il posto che gli spetta. E come si elimina il maschiocentrismo? Per ogni voce (nome o aggettivo) che possa avere una forma maschile e una femminile, il lemma (cioè la parola in neretto che determina l’ordine alfabetico) è dato nelle due forme, prima al femminile e poi al maschile, con una virgola di mezzo. (Raffaele Simone, Domani.it, 23 settembre 2022, L’ideologia nella lingua).
Composto dall’agg. e s. m. maschio con l’aggiunta del confisso -centrismo.