merenda sinoira loc. s.le f. (pl. -e) Tradizione gastronomica piemontese consistente in un pasto pomeridiano che, per l’abbondanza dei cibi (di solito freddi: pane, grissini, formaggi, salumi, verdure, frittate, salse, ecc.) e la lunga durata, può sostituire la cena. ◆ Dopo quasi mezzo secolo di servizio alle poste di corso Moncalieri e trent'anni di vedovanza, il signor Ferraris ogni giorno alle quattro del pomeriggio si presenta puntuale per giocare una partita a scopa: è lui il più invidiato ed ammirato di tutti. Dopo la merenda sinoira, a base di varie prelibatezze preparate a casa, incomincia la musica e si dà il via alle danze. Si incomincia a ballare che sono le otto di sera e fuori c'è ancora la luce del sole. (Niccolò Zancan, Repubblica, 29 luglio 2000, Torino, p. 5) • L’autrice [Clara Sereni] del romanzo di cui sto per parlare, Le merendanze (Rizzoli, pag. 236, euro 15), è Clara Sereni, di cui ricordo gli esordi, o quasi, nel 1987 con l’einaudiano Casalinghitudine, una felice sorpresa per i lettori. Qui lo ricordo non solo per la tematica comune ai due libri ma per il medesimo gusto di neologismi intitolanti, quello più abbordabile di questo. Cos’è infatti una «merendanza»? Probabilmente lei non lo sa come lo so io: è la inconscia traduzione di un’espressione dei miei paesi piemontesi, unica che io sappia in tutti i dialetti, assente e intraducibile fino a oggi, «merenda sinoira», cioè una merenda che, per consistenza materiale e temporale, si prolunga fino a coprire anche la cena. (Folco Portinari, Unità, 1° novembre 2004, p. 24, Orizzonti) • Alle 17 riprenderà il concerto del Chorus 2000 a cui farà seguito uno spettacolo pirotecnico tra le vigne. La fiera ["Fiera regionale del tartufo bianco di Vezza d'Alba e dei vini del Roero"] si concluderà con una merenda sinoira. Dalle 9 alle 16 sarà possibile usufruire dell'annullo postale celebrativo della fiera, allo sportello allestito in piazza San Bernardo da Poste italiane per ricordare l'evento. (Stampa, 24 novembre 2005, p. 46, Speciale Vezza d'Alba) • La leva del cibo è la più usata per creare ponti tra «dentro» e «fuori» anche oltre le esperienze di produzione. È questo, per esempio, il caso di «Incontro tra i popoli» organizzato a Rebibbia da una dozzina d’anni dall’Associazione Vic-Volontari in carcere, in cui gruppi etnici di detenuti si sfidano ai fornelli davanti a una giuria di esperti, o del recente «Picnic al carcere», sostenuto dal Comune e organizzato dall’associazione «Sapori reclusi» nel penitenziario di Alba (CN), dove tra l’altro si produce l’ottimo vino «Vale la pena». In questo caso i detenuti hanno invitato i concittadini a una merenda sinoira, di tradizione piemontese – una via di mezzo tra merenda e cena – guidati dallo chef Maurilio Garola. (Giulia Cananzi, Messaggero Sant'Antonio.it, 27 novembre 2012) • Dalla campagna alle vigne: lo scorso giugno il ristorante «28 posti» di Milano si è trasferito nella vigna dell'azienda agricola Vicaria a Rosignano Monferrato dove, tra i filari di viti, è stata allestita una lunga tavolata per una speciale merenda sinoira. «Abbiamo cotto l'agnello per sette ore sulla brace con la legna della vigna. È stato l'inizio di qualcosa che ripeteremo presto, senza escludere mare e montagna» ha raccontato lo chef Marco Ambrosino. (Carlotta Garancini, Corriere della sera, 13 luglio 2017, Moda, p. 11) • Oggi e domani il pubblico potrà conoscere da vicino la realtà della scuola ["Scuola di cucina Lorenzo de' Medici"]: il primo passo è stato questa mattina una lezione di cucina con i food blogger piemontesi. Dalle 17:30 alle 22:30 ci saranno showcooking aperti al pubblico, assaggi e commenti alle ricette della tradizione e il gustoso incontro tra due regioni, con la merenda sinoira piemontese e quella toscana. (Ansa.it, 14 giugno 2019, Terra&Gusto) • C’è tanto di Cuneo e della sua provincia negli eventi costruiti intorno all’Eurovision Song Contest 2022 di Torino, la sfida musicale che questa sera si conclude a Torino tra i rappresentanti della musica dei paesi europei. Ad accogliere i giornalisti internazionali c’è stata ieri, venerdì 13 maggio, la merenda sinoira, “Cuneese: cheese, wine & Co.” la proposta gastronomica dell’ATL del Cuneese e del Consorzio Conitours. (Guida.it, 14 maggio 2022, Cuneo).
Locuz. dial. piemontese (propriamente ‘merenda pomeridiana che fa da cena’). Un articolo non firmato, comparso nel quotidiano torinese «La Nuova Stampa» il 15 agosto 1948 (p. 2, Cronaca cittadina), dà conto della merenda sinoira come di una tradizione, allora, esclusivamente locale e di un’espressione incomprensibile al di fuori del Piemonte: «Anche le tramvie per Stupinigi e per Sassi-Superga hanno avuto la loro folla, una folla da merende. Grande è stato pure l'afflusso ad autopullmann e torpedoni. D'altronde attrae i rimasti non si sono accontentati di guardare il cielo. Hanno preparato progetti e piani per domani, il giorno dell'acme canicolare. Si farà, negli immediati dintorni collinari (o al rezzo delle case) la «merenda sinoira», parola intraducibile eppure comprensiva, che vuol significare quella merenda che sta tra il pomeriggio e la cena, e finisce per comprenderla: una specie di «ora del tè» paesana, ma più estesa e forse più succulenta. Infine ci sono coloro che tornano già. I treni scaricano queste prime ondate, che giungono da zone alpine o prealpine. Sono volti di reduci già un po' cotti dal sole. Sono, in sostanza, coloro che tornano prima del tempo, e peccano quasi per eccesso di zelo».