narco-golpe (narcogolpe) s. m. Nell’America latina, golpe caratterizzato dalla forte influenza dei narcotrafficanti sulla situazione politica. ◆ Morales cita spesso come esempio un golpe che avrebbe visto il coinvolgimento dei servizi segreti americani nella vita boliviana: quello dell'ex dittatore Luís García Meza Tejada, passato alla storia come il narco-golpe, per il sostegno finanziario garantito dal cartello guidato da Roberto Suarez, un narco boliviano legato a Pablo Escobar. (Nicola Gratteri, Nicola Nicaso, Oro bianco, 2022, Mondadori) • [tit.] Che cosa sta succedendo in Ecuador, e perché il narco-golpe ci riguarda. (Corriere della sera.it, 10 gennaio 2024, Esteri) • C'è chi ha parlato di un tentativo di "golpe" o addirittura di "narco-golpe", a indicare un progetto politico coltivato da gang di trafficanti. "Al di là dell'aspetto spettacolare dell'irruzione nello studio tv, quello che è successo è ciò che accade tutti i giorni", sottolinea Cianferoni [Andrea C., cooperante]. "Esplosioni, omicidi e saccheggi si susseguono di continuo in Ecuador: nel 2023 gli assassinii sono stati circa 8mila, cioè una ventina al giorno". (Repubblica.it, 16 gennaio 2024, Mondo Solidale) • In Ecuador i narcos stanno tentando di portare a termine un narco-golpe, caratterizzato da violenze inaudite contro polizia e civili. Il caos è scoppiato lo scorso 8 gennaio, quando il Presidente, Daniel Noboa, ha annunciato l’evasione dal carcere di Guayaquil di José Adolfo Macias, detto Fito. Chiamato anche l’Escobar dell’Ecuador, Fito è uno dei boss più influenti del Sudamerica, capo del gruppo dei Choneros. La fuga è avvenuta in circostanze molto dubbie: è stato sostituito nella cella da un apparente sosia, probabilmente molto prima dell’8 gennaio. (Ildebrando Ceolin, Caffegeopolitico.net, 31 gennaio 2024, Narcotraffico).
Composto dal confisso narco- aggiunto al s. m. golpe; prestito dallo spagnolo narcogolpe.
Già attestato nel quotidiano «l’Unità» del 21 agosto 1988, p. 2, Commenti (Massimo Cavallini): «Fu proprio Roberto Suárez ad organizzare, nell'80, con il generale Luís García Meza, il primo «narcogolpe» della storia dell'America Latina. Un golpe che sarebbe risultato gradito a Washington se lo stesso ministro degli Interni, Luís Arce Gomez, non si fosse messo a vendere direttamente coca negli Usa».