non ti disunire loc. aforistica Invito a non perdere la propria unità e saldezza interiore. ◆ Di quel categorico «non ti disunire» (già un tormentone per cinefili) Capuano (quello vero) specifica che era una frase usata nel calcio, niente a che vedere con il cinema, nessuna ricetta estetica. Eppure un senso profondo quel monito strambo sembra assumerlo nell’universo sorrentiniano, chissà quale ma ce l’ha. (Mirella Armiero, Rivista Studio.com, 22 dicembre 2021, Cultura | Cinema) • “Non ti disunire” vuol dire non scindere la propria interiorità sfregiata dall’esistenza di tutti i giorni. In filosofia e in psicanalisi c’è un pregnante termine tedesco che indica la scissione e la dissociazione interiori: Spaltung. Descrive la disgregazione, la dispersione, la sconnessione dell’Io che diventa incapace (per un meccanismo inconscio di difesa) di vedere la realtà globalmente, e ne sceglie solo una parte come vera, negando l’altra (Cesare Catà, huffingtonpost.it, 1° gennaio 2022, Blog) • «Non ti disunire». È la frase iconica, divenuta un tormentone, che Paolo Sorrentino in È stata la mano di Dio fa dire ad Antonio Capuano attraverso l’attore che lo interpreta, Ciro Capano. «È una cosa che ci dicevamo da ragazzi nelle partitelle di calcio», dice Capuano, regista napoletano (82 anni) outsider, spiazzante, divisivo, geniale, che il 3 maggio riceverà il David di Donatello alla carriera. Ma a cosa si riferisce esattamente con quelle parole? «Nei momenti più caldi di una partita, quando uno deve fare un cross al centro dell’area, bisogna essere molto concentrati, non disunirsi. Poi ci riferivamo anche a non pensare a sé stessi mantenendo lo spirito di squadra. Quelle parole nel film diventano metafora di vita, non ti disunire, resta concentrato sugli obiettivi che ti sei dato nella vita». (Valerio Cappelli, Corriere della sera.it, 22 maggio 2022, Spettacoli) • «Napoli torna a far incontrare le tue membra, abbatti gli steccati difensivi tra classi sociali, aiuta i tuoi figli a sentirsi tutti solidali gli uni con gli altri. Napoli, prendo a prestito le parole di uno dei tuoi figli e ti prego: non ti disunire». Cita il regista Paolo Sorrentino e una celebre battuta del suo “È stata la mano di Dio” l’arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, rivolgendosi alla città nella sua omelia in occasione della festività dell’Immacolata. (Francesca Sabella, Riformista.it, 9 dicembre 2022).
Frase rivolta dal personaggio Antonio Capuano (interpretato dall’attore Ciro Capano) a Fabietto (interpretato da Filippo Scotti) nel film È stata la mano di Dio (2022), regia di Paolo Sorrentino.