pansessualità s. f. L’attrazione sessuale per una persona, a prescindere dal genere nel quale quest’ultima si identifichi e dal sesso al quale appartenga. ◆ Parise tenne lezioni su Giovanni Comlsso, radiografando aspetti inconsueti e talvolta sconosciuti. «Mi si chiedeva di parlare della omosessualità di Comisso, è invece la pansessualità di Comisso, perché non era totalmente omosessuale, era una persona pansessuale». (Edoardo Ballone, Stampa sera, 18 novembre 1983, p. 10, Si parla di) • Grecia classica e niente, tra adulti consenzienti, sarà più moralmente sanzionabile? Speriamo. Se non potremo più mangiare carne, bere alcool e fumare sigarette, almeno potremo far sesso tutti con tutti. Un catalogo infinito da sfogliare. Come ci siamo riusciti? Non è elegante da dire, ma sono state le donne, soprattutto. E soprattutto Madonna, la prima icona moderna della pansessualità. Che non ha mai esitato, e ci ha invitato a non farlo, di fronte a uomini, donne, froci, lesbiche, neri... (Elena Stancanelli, Repubblica, 4 gennaio 2016, p. 27, Cronaca) • I pansessuali provano attrazione per le persone indipendentemente dalla loro identità di genere. C’è molta sovrapposizione tra pansessualità e bisessualità e alcuni usano entrambe la parole per descrivere il loro orientamento. (Veronica Mazza, Cosmopolitan.com, 26 giugno 2020, Sesso & relazioni) •
Composto dal confisso pan- aggiunto al s. f. sessualità. Nell’accezione qui messa a lemma, la parola riecheggia l’ingl. pansexuality, da collegare a pansexual, attestato dal 1972 in ingl., secondo l’Online Etymology Dictionary (v. pansessuale). Attestazioni sono presenti nel saggio Elementi di critica omosessuale di Mario Mieli (prima edizione Einaudi, 1977).