POV Acronimo ingl. (Point Of View ‘punto di vista’), usato in it. come s. m. inv. per indicare un tipo di ripresa, utilizzato nei social media e nei videogiochi, nel quale il creatore del contenuto non compare in scena ma mostra in soggettiva un punto di vista specifico per favorire l’immedesimazione nella storia da parte di chi osserva il video. | Usato sempre posposto anche in funzione agg.le. ◆ [tit.] POV, La danza classica appesa a un filo [catenaccio] Come si balla la vertical dance, nelle suggestive immagini dei BANDALOOP. (Wired.it, 26 settembre 2014, Gadget) • Point Of View, più semplicemente “pov”. Nei videogame è un’abitudine, nei porno un genere. E' il punto di vista di uno dei partecipanti, la soggettiva. Nel caso specifico quello di Henry, protagonista di Hardcore!, primo lungometraggio del regista russo Ilya Naishuller che esce da noi per la Lucky Red in ben 300 sale. (Jaime D'Alessandro, Repubblica.it, 13 aprile 2016, Cinema) • "POV 2" sarà anche su Rai Gulp dal 14 settembre, tutti i giorni alle 19.05. La seconda stagione continua a seguire la quotidianità di un gruppo di studenti durante i loro primi due anni di liceo. Inevitabilmente, si toccano ancora i temi nei quali i giovani si identificano: la ricerca della loro identità nel gruppo, la solitudine, le dinamiche dell’apprendimento scolastico, l'incoscienza, i disturbi alimentari, l’apparenza fisica, il bullismo, i disagi familiari e tutti gli altri aspetti che caratterizzano l’adolescenza nella vita contemporanea. Questo il senso dell’acronimo del titolo "POV", ripreso dal Point of View dei social più frequentati dai ragazzi, tramite i quali esprimono il loro punto di vista su sé stessi e sul mondo. (Rai.it, 1° settembre 2022, Ufficio stampa) • La sigla indica un concetto piuttosto semplice, già da tempo esplorato dal mondo cinematografico (così come prima ancora dalla letteratura, passando però per mezzi ben diversi). Si tratta, in altri termini, di una ripresa che mostra la scena da uno specifico punto di vista. In particolare, su TikTok e su Instagram, i contenuti POV vengono spesso accompagnati da una didascalia che specifica il punto di vista: in questo modo, lo spettatore è in grado di contestualizzare rapidamente la situazione, entrando nella scena in maniera più immersiva e coinvolgente. Per esempio, delle didascalie che potrebbero accompagnare i contenuti POV potrebbero essere "POV: il mio compagno di banco", oppure "POV: io che mi appunto qualcosa prima di un compito in classe" + foto di un uomo completamente tatuato. (Francesco Bertoldi, Skuola.net, 12 marzo 2023, Notizie e tendenze) • È la scritta che appare sopra i video di TikTok che sta per Point of View, ovvero “punto di vista”. Gli adolescenti si immedesimano nei panni di una persona e raccontano quel che pensa e prova. Di recente la linguista Vera Gheno mi ha spiegato: «Il Pov richiama il mondo dei videogiochi in cui tu sei in 3D e guardi attraverso il personaggio. È una forma intermediata per parlare di sé, ma senza usare la prima persona. Una sorta di proiezione del mio punto di vista facendolo passare per quello di una persona X». È il modo scelto dagli adolescenti per esprimersi senza ricondurre tutto all’Io. (Simons Ravizza, Corriere della sera.it, 16 aprile 2023, Sette) • Al secondo posto compare POV ricercato su Google 229.000 volte in un anno. Il suo significato è: "Point of View" ovvero "Punto di vista". Viene usato soprattutto nei video per indicare una ripresa che mostra la scena da uno specifico punto di vista. Molto utilizzato anche nei meme (immagini divertenti e ironiche) che invitano chi guarda ad immedesimarsi in un determinato punto di vista. (Roberta Damiata, Giornale.it, 18 febbraio 2024, Società).
POV: un errore diventato virale
di Beatrice Cristalli
In un video POV di una persona che si lancia con il paracadute ci aspettiamo di vedere, per esempio, i suoi piedi che oscillano nel vuoto e l’atterraggio conclusivo. Non il suo viso in primo piano deformato dall’aria che preme sulle guance. Eppure, nel bacino sconfinato del digitale, i POV sbagliati sono diventati la norma. A moltiplicarsi sono proprio i video che, anziché offrire una ripresa soggettiva, mostrano il tutto in terza persona: POV di un insegnante che spiega la lezione? Inquadratura statica dell’insegnante in primo piano. POV di una collega insofferente sul lavoro? Ecco una persona filmata mentre si lamenta in continuazione.
Questa interpretazione volutamente errata ha scatenato l’ironia del web, trasformando i POV sbagliati in veri e propri meme. E Gerry Scotti, alias Lo Zio Gerry su TikTok, c’è cascato. In uno dei suoi video più celebri, appare con una camicia estiva e una ghirlanda di fiori al collo, accompagnato dalla didascalia «POV: stai cercando posto in spiaggia». Niente di più sbagliato. Allo stesso modo, il creator Matteo Stanga gioca con il concetto nei suoi video ironici: in «POV: sono la farmacista», non vediamo il cliente alla cassa, ma lui stesso che si riprende mentre interpreta una farmacista. Il vero POV, semmai, dovrebbe essere «sei in farmacia». Il punto di vista, però, non è affatto una novità nelle tecniche di narrazione. Che dire di Giovanni Verga? Lui sì che è un maestro del POV. Nei Malavoglia, il punto di vista si sposta dalla famiglia Toscano alla collettività del villaggio, creando una distanza straniante. I sentimenti autentici e disinteressati dei personaggi vengono filtrati dalla mentalità utilitaristica e giudicante della comunità, che valuta tutto in termini di interesse economico e diritto del più forte. Il POV diventa così la chiave del procedimento narrativo dello straniamento, che consiste nel raccontare fatti o persone da un punto di vista completamente esterno, rendendo così strane e incomprensibili le cose più abituali. Dal meme alla grande letteratura, dalla parodia allo sguardo che combiniamo con la nostra esperienza soggettiva, il POV è una sorta di specchio collettivo che continua a restituirci frammenti inediti di realtà, e, talvolta, di noi stessi. La prova che il modo in cui guardiamo conta tanto quanto ciò che vediamo.