ruscismo (rascismo) s. m. In senso fortemente polemico, la politica estera russa, in quanto sarebbe caratterizzata da aggressività di tipo razzista e fascista. ◆ La prima cosa bella di lunedì 25 aprile 2022 è la capacità di una parola nuova di definire un modo, un mondo e di combatterlo più di un attacco militare. Prendete, per esempio: "ruscismo". È il modo in cui gli ucraini chiamano il comportamento dei loro attuali nemici, più efficace di ogni lungo discorso. Stigmatizza la Russia come invasore che commette un'ingiustizia ricollegabile a ingiustizie passate. Afferma che i suoi capi travestono i fatti, ma soprattutto che ciò contro cui bisogna battersi, resistere, è una forma di fascismo. Se esiste il "ruscismo" non ci sono più dubbi sul fatto che si debba stare da un'altra parte: quella è la "cosa brutta", tutto il resto è il mondo delle possibilità. (Gabriele Romagnoli, Repubblica.it, 25 aprile 2022, La prima cosa bella) • Il Mondo Russo è un mondo autoritario e decisionista, discriminatorio e aggressivo: una nuova forma di totalitarismo, che tra il “potere del popolo” e la “dittatura del proletariato” pretende di affermare la “superiorità morale” di una parte sull’altra, di una nazione sulle altre, di una persona sopra ogni sistema. È un nuovo fascismo e razzismo insieme, non eugenetico, ma “spirituale” e teocratico. Gli ucraini, giocando sui suoni delle parole, hanno coniato per questa ideologia un nuovo termine, il rašizm, “russismo”, razzismo e fascismo allo stesso tempo, che in italiano viene ripreso da alcuni come “rascismo”, oppure come “ruscismo”. A partire ovviamente dal termine fašizm, fascismo in slavo, gli ucraini giocano sulla fonetica inglese, per cui “Russia” si pronuncia “Rascia”, da cui appunto “rascizm”, il nuovo fascismo russo, simile a rasizm, il razzismo. In italiano la pronuncia inglese non suona immediata, e “ruscismo” rende meglio la crasi tra russismo e fascismo, anche se perde un po’ la connotazione razzista, componente non secondaria del “complesso di superiorità” dei russi putiniani. (Don Stefano Caprio, AlleanzaCattolica.org, 7 maggio 2022, Dalla stampa) • Inutile cercarlo sui dizionari online in italiano. Non troverete nulla. Ma il neologismo “rascismo” è già presente su Wikipedia in almeno una trentina di lingue. Nasce dalla fusione tra Russia e fascismo. In inglese è rushism; nella nostra lingua è “rascismo” oppure “ruscismo”, secondo una versione più italianeggiante. Il vocabolo è ormai di uso comune in Ucraina tanto da poter essere ascoltato durante l’intervista a un sindaco o nel dialogo con la gente. È sinonimo di crimini di guerra, di volontà d’annientamento. (Giacomo Gambassi, Avvenire.it, 15 aprile 2023, Opinioni) • L’etichetta di “Ruscismo” è un neologismo creato dai media ucraini fondendo assieme le parole “russo” e “fascista”, e poi ripreso da Snyder per definire il regime di Putin. Mark Lipovetsky, della Columbia University, evidenzia «la natura particolare di questo mostro, che combina il nazionalismo sovietico, la nostalgia post-sovietica per la grandezza imperiale; il risentimento sia di destra che di sinistra; il conservatorismo culturale, l’ortodossia e l’occultismo […]; l’idealizzazione dell’era sovietica e la convinzione della “superiorità spirituale” della Russia rispetto al resto del mondo e soprattutto all’Occidente…». Le sue caratteristiche principali sarebbero però nel fatto che non è una vera ideologia e che i tentativi di comprenderlo come un’ideologia si scontrano inevitabilmente con la fluidità di quasi tutti i suoi elementi, che, a seconda delle necessità, emergono o si affievoliscono, fino a scomparire del tutto. (Maurizio Stefanini, L'inkiesta.it, 15 febbraio 2025, Esteri).
Parola macedonia d’origine ucraina che sovrappone la pronuncia ingl. di Russia (ràscia) a rasizm (‘razzismo’) e, per assonanza, a fašizm (‘fascismo’).