soaltà s. f. In letteratura, ideale poetico consistente nella fusione e sintesi armonica di sogno e realtà. ♦ Scrive l’autore nella RAP-PRESENTAZIONE, sorta di manifesto personale: «La Soaltà è terra vergine che molto promette al suo poeta-contadino. Approdo a questa terra ogni volta che smetto di pormi domande impenetrabili […] E un innesto è soaltà nata dal “sogno” e dalla realtà. Essa risolve nel rapporto di equivalenza l’opposizione tra i due termini antonimici costituendo con la realtà un nuovo dualismo che è, tuttavia, libero da contraddizioni» (Soaltà, pp.14-15). A Guglielmo Peralta spetta soprattutto il merito di aver vivificato il linguaggio con espressioni personali, riaccendendo la lingua parlata, attingendo alle fonti del romanticismo, senza tuttavia abbandonare la ricerca di una limpida semplicità e l’invenzione/scoperta inesauribile del neologismo. (Francesco Sasso, Retroguardia.net, 3 luglio 2010, Letteratura contemporanea) • Guglielmo Peralta è uno scrittore letto e apprezzato per il suo inconfondibile stile in cui i sogni e la realtà si fondono, associando lo stupore all’emozione, creando degli inusuali scambi emozionali tra lettore e scrittore; ecco l’intima essenza della cosiddetta “soaltà”: sogni e realtà quindi insieme in un’unica immagine dell’anima. Dalla creazione del concetto di “soaltà” si evince anche la palese vocazione nel coniare neologismi all’interno delle cui strutture si celano immagini del mondo esterno e dell’interiore, con le proprie conformazioni che diventano presto segni immediati di comprensione. Come ha spiegato Arturo Donati nel suo intervento “Peralta pratica più linguaggi con lo stesso stile ed ha il pregio di essere uno scrittore che merita di essrere riletto, privilegio di pochi artisti; egli apre lo scenario di cosa sia veramente la realtà, percorrendo le vie dello stupore; difendere lo stupore significa difendere la vita stessa”. (Carlo Guidotti, ReferencePost.it, 22 aprile 2017, Prima Pagina) • Una poesia nella quale (così come accade per i termini “poesia” e “poetica”) azione e contemplazione si richiamano e si chiariscono a vicenda, in una ricerca di conciliazione di opposti, che trova il suo fulcro nel superamento di ogni antinomia (non di ogni specificità) tra sogno e realtà e nel conseguente concetto di “soaltà”, in cui va a consistere l’asse della poetica e della poesia di Peralta: un termine che è assai più di un felice neologismo (un originale innestogramma, per dirla con Elio Filippo Accrocca) e che finisce per essere formidabile input creativo, chiave di volta nell’interpretazione del reale e visione stessa dell’universo (“Soaltanschauung”). “Soaltà” è, come lo stesso autore chiarisce in premessa (ma anche, variamente argomentando ed esemplificando, in altri testi), un “innesto” tra sogno e realtà, mirato ad una realtà comprensiva del sogno, quale sua parte costitutiva. (Lucio Zinna, Culturelite.com, 19 febbraio 2021, Scritture).
Composto dal s. m. so(gno) e dal s. f. (re)altà.
Parola d’autore, creata negli anni Ottanta del Novecento dallo scrittore Guglielmo Peralta, per definire il centro della sua attività poetica e intellettuale (si veda, per esempio, l’opera Soaltà: il mondo r-accolto (pubblicata da Peralta nel 2001).