sologamia s. f. La pratica di una sorta di matrimonio con sé stessi, al quale si attribuisce il senso di una presa di coscienza di sé e della propria autonomia. ◆ Candidato a 8 premi Goya, il film piace perché Bollaín tiene a distanza le romanticherie, parla di diritto al lavoro e parità di ruolo familiare. Bisogna amarci, ascoltarci, rispettarci dice la regista, e sotto sotto con la «sologamia» annuncia una deviazione sentimentale che diventa anche, paradossalmente, sociale. (Maurizio Porro, Corriere della sera, 16 settembre 2021, p. 47, Spettacoli) • Per Kshama [Bindi, indiana] la sologamia significa dedicare la vita all'amore proprio. Accettandosi nel bene e nel male, nella buona e nella cattiva sorte, difetti compresi, e soprattutto finché morte non mi separi. "Il matrimonio personale è un impegno a essere lì per te stesso, a scegliere il sostegno e lo stile di vita che ti aiuteranno a crescere e sbocciare nella persona più viva, bella e profondamente felice che puoi essere", spiega la futura sposa. (Sofia Francioni, Luce.lanazione.it, 3 giugno 2022, Attualità) • [tit.] «Mi sposo, con me stessa». La Sologamia, tra performance e filosofia di vita. Da provare, domani [sommario] La sologamia «è la presa di coscienza di sé e delle proprie capacità, forza e bellezza, al di là di diktat estetici, sociali e sessuali uniformanti. Perché l’inclusione sociale parte prima di tutto da noi stessə». Parola di Elena Ketra che al tema ha dedicato la sua ultima performance: a Roma, dal 13 al 16 luglio. (Iodonna.it, 12 luglio 2023, Attualità) • La pratica di sposare sé stessi è ancora un territorio inesplorato in Italia, ma molto diffuso in Giappone e nel mondo anglosassone. E varia da persona a persona. Ora, grazie alla performance digitale di un’artista, è ancora più facile per tutti sposarsi con sé stessi. Scopriamo allora cos’è e come funziona la sologamia. (Deejay.it, 12 luglio 2023, Articoli) • Sologamia, portami via. Questa curiosa pratica di sposarsi da soli – nel senso non di nozze senza celebrante, ma di nozze senza coniuge – ha avuto un ritorno d’interesse dopo il caso della sposa di Martina Franca: l’insegnante pugliese che si è presentata in chiesa con abito bianco e tutto l’apparato convinta di dover sposare un uomo del tutto ignaro (il quale, a quanto pare, stava con un’altra). A prima vista le due cose non c’entrano: la sposa di Martina Franca dimostra tutt’al più che chi fa soltanto l’insegnante ha troppo tempo libero, mentre la sologamia, dichiarano gli esperti e pure una puntata di “Sex & the City”, consiste nel promettersi di amarsi e di prendere cura di sé, di battersi sempre per le proprie idee, di difendere la propria libertà e di non permettere a nessuno di farci del male. (Antonio Gurrado, Foglio.it, 18 luglio 2024, Bandiera bianca) • Se per alcuni il matrimonio rappresenta un sogno o una forma di realizzazione personale, ma se non si dispone di un partner, niente paura: ci si può sposare da soli, o, meglio, con sé stessi. E ora è ufficiale. Si può davvero fare. A questa possibilità si è arrivati grazie alla creazione dell’istituto della sologamia. È intuitivo pensare che si differenzi, per esempio, dalla monogamia o dalla bigamia: la sologamia prevede la presenza di una sola persona, cioè, noi stessi. Ci si unisce dunque in matrimonio alla propria persona, l’unione viene celebrata con una vera cerimonia e il tutto è accompagnato da un certificato di matrimonio (Elisa Rovesta, Panorama.it, 22 novembre 2024, Lifestyle).
Composto dall’agg. e s. m. solo con l’aggiunta del confisso -gamia, ricalcando l’ingl. sologamy.