sovranità alimentare loc. s.le f. Il diritto dei popoli a gestire le proprie risorse alimentari avendo come fine primario esclusivamente la soddisfazione delle esigenze delle persone, sulla base di una produzione sostenibile, rispettosa del lavoro di chi produce il cibo, fondata sulle economie locali, in modo da ridurre lo spreco e la dipendenza dal circuito della grande produzione e distribuzione a carattere multinazionale. ◆ Eppure dietro l'apparente unanimismo ecologista il contrasto è più che mai forte. "Al nostro forum si sono iscritte 900 associazioni che rappresentano 20 milioni di contadini", spiega Antonio Onorati, l'organizzatore dell'incontro. "Siamo preoccupati perché la situazione, nonostante le buone intenzioni proclamate, continua a peggiorare: i paesi importatori netti di alimenti sono ormai 88, e stanno tutti al Sud. Da questo tunnel non si esce senza cambiare le regole del gioco. Il cibo non è una merce come un'altra: i paesi hanno diritto alla loro sovranità alimentare". In pratica le organizzazioni non governative chiedono che la libertà di commercio faccia i conti con la difesa della capacità di autoproduzione degli alimenti. (Antonio Cianciullo, Repubblica, 16 novembre 1996, p. 14, Mondo) • Si scoprono le pressioni Usa sul governo di Lula per isolare le famiglie contadine viste alla stregua dei terroristi per il solo fatto di opporsi allo strapotere delle multinazionali dell'agrobusiness: proprio le principali responsabili delle emissioni di anidride carbonica e del disboscamento. Mentre Via Campesina propone un modello fondato sulla sovranità alimentare, che avrebbe il triplice effetto di fermare la perdita di biodiversità, garantire 2 miliardi di posti di lavoro e, soprattutto, tagliare tra il 44 ed il 57% le emissioni di CO2. (Giuseppe De Marzo, Unità, 5 dicembre 2010, p. 29) • «Renzi ha sottoscritto la Carta Milano – rincara Agnoletto – un protocollo sul cibo la cui regia è stata affidata alla Fondazione Barilla senza condivisione con i governi e con le organizzazioni che si occupano di questi temi. Il protocollo è stato scritto in sostanza da un’industria privata, cosa mai successa. Non parla di sovranità alimentare, di filiera corta. Non dice nulla sugli Ogm. Tace sui sussidi dell’Unione europea alle grandi multinazionali che causano la distruzione dell’agricoltura nel sud del mondo e costringono ogni anno alla chiusura molte aziende agricole monofamiliari». (Vittorio Agnoletto, intervistato da Rossella Verga, Corriere della sera, 28 febbraio 2015, Dossier Expo, p. 25) • Quello proposto dalla “Via Campesina” venticinque anni fa, è centrato su economie alimentari locali, sostenibili e in armonia con gli ecosistemi. L'idea era di rimettere il potere nelle mani delle persone che producono, distribuiscono e consumano cibo piuttosto che in quelle di grandi imprese e istituzioni del mercato. Ora lo scenario è cambiato. Si scrive sovranità, si legge sovranismo. «La sovranità alimentare è centrale», ha dichiarato sabato Giorgia Meloni, nella sua prima uscita pubblica all’indomani delle elezioni. «Ci hanno raccontato che il libero commercio senza regole ci avrebbe reso tutti più ricchi, ma non è andata così, la ricchezza è concentrata verso l'alto e ci siamo indeboliti, dipendiamo da tutti per tutto». (Fabio Ciconte, Domani.it, 4-21 ottobre 2022, Idee) • [tit.] «Obiettivo sovranità alimentare» [sommario] Intervista. Il fondatore di Slow Food Carlo Petrini parla della delicata questione delle derrate ferme sul suolo ucraino, del / necessario potenziamento delle produzioni locali e della follia di una politica del cibo che distrugge il Pianeta. (Manifesto.it, 9 giugno 2022, Extraterrestre) • In realtà il concetto di sovranità alimentare non è né un’invenzione di Meloni né un concetto – almeno sul piano teorico – assimilabile al sovranismo politico. La nuova denominazione del ministero dell’Agricoltura ricalca quella scelta dal governo francese, proprio quest’anno, per lo stesso ministero, che ora si chiama “ministère de l’Agriculture et de la Souveraineté alimentaire”. In secondo luogo, il concetto di sovranità alimentare esiste da almeno 25 anni e si può dire che indichi, semplificando molto, un modello di gestione delle risorse alimentari basato sulla sostenibilità e su principi di giustizia sociale e autodeterminazione anziché su una mercificazione del cibo basata unicamente sulla massimizzazione del profitto. (Post.it, 22 ottobre 2022, Politica).
Composto dal s. f. sovranità e dall’agg. alimentare, ricalcando l’ingl. food sovereignty.
Il concetto di sovranità alimentare si è andato precisando e ampliando nel corso del tempo nell’àmbito delle discussioni e dei documenti intercorsi tra gli alti organismi internazionali, come la FAO, che si occupano di alimentazione a livello planetario. In particolare, come segnala Post.it nell’articolo cit., il documento Food Security and Sovereignty, firmato per la FAO da Gustavo Gordillo e Obed Méndez Jerónimo, cita a sua volta The Six Pillars of Food Sovereignty, developed at Nyéléni, 2007 (Food Secure Canada, 2012), testo ritenuto fondamentale per la definizione di food sovereignity, da intendersi, sotto il rispetto lessicale, come internazionalismo ripreso e tradotto nelle principali lingue veicolari e di cultura del pianeta. Il conio della loc. ingl. (fine anni Novanta del Novecento) è stato attribuito all’organizzazione non governativa “La via campesina” (vedi Global Small-Scale Farmers' Movement Developing New Trade Regimes, Food First News & Views, Volume 28, numero 97, primavera/estate 2005, p. 2).