spiegone s. m. 1. Spiegazione esplicita di taglio didascalico; anche, approfondimento particolareggiato di un determinato argomento. | In particolare, in una narrazione scritta o filmata, riepilogo delle informazioni necessarie per comprendere quanto verrà narrato in seguito. 2. (fam.) Spiegazione lunga, pedante e noiosa. ♦ Marino Gamba, sindacalista, assistente universitario, da un decennio all'Innocenti (ha scritto persino un libro sulla fabbrica e sulle origini della sua crisi) comincia quello che a Lambrate si è sempre definito lo "spiegone". Spiega cioè i risultati dell'incontro con i liquidatori della Leyland-Innocenti, Percy Plant e l'avvocato Bracchetti, che si è concluso nella notte di lunedì. (Giuseppe d'Adda, Corriere della sera, 7 aprile 1976, Corriere milanese, p. 11) • Tra i tantissimi altri citiamo Roberto Pescara, paterno sceriffo, e Fabio Mussotti che se la cava come può – ma senza sufficiente ironia e solo affidandosi a una costruita cordialità – nei panni (ma la parte, allora, era di Renato Celente!) dello «spiegone» che coordina e suggerisce l'azione. Tanti applausi. (Ghigo de Chiara, Avanti!, 12 ottobre 1989, p. 19, Spettacoli: recensione di una messa in scena teatrale di Piccola città di Thornton Wilder, regia di Ermanno Olmi) • Un lavoro che costa attenzione e fatica. Anche perché quando si fa satira su un personaggio pubblico si deve tenere conto dell'idea che il pubblico si è fatta di quel personaggio... «Sì, naturalmente, ne tengo conto. Ma dipende anche dal tipo di scelta che il satirico fa, se lavora su un personaggio, come nel caso di Rutelli che parlava con la voce di Alberto Sordi, o un monologo, o un commento. Nel caso di Rutelli, ad esempio, non essendo un tuo amico privato devi contare largamente su una serie di nozioni e impressioni che appartengono a tutti. Il dramma di chi fa satira è dover essere costretti a fare lo "spiegone", parlare per cinque minuti ricordando questo e quello per poi essere sicuri che venga compresa la parte comica. Il comico satirico fa un colpo se con una sintesi più breve possibile, una battuta, un gesto, riesce a individuare un elemento che tutti percepiscono ma non riescono a mettere a fuoco». (Ernesto Assante intervista Corrado Guzzanti, Repubblica, 11 dicembre 2007, p. 36, Cultura) • «Nuovi disegnatori e sceneggiatori – ci spiega Roberto Recchioni – con un gruppo forte formato da me, Gigi Simeoni, Paola Barbato, Alessandro Bilotta e Michele Medda. Ci saranno dei minicicli e diversi archi narrativi, un po’ alla maniera delle serie tv. Una delle spalle celebri di Dylan, l’ispettore Bloch, sarà pensionato e arriveranno altri personaggi. E cambierà anche il linguaggio: meno “spiegoni” e pensieri inutili del tipo “ora devo andare in corridoio”, dialoghi più serrati, perfino il passaggio dal “voi” al “lei”. Le novità coinvolgeranno anche il Color Fest (il supplemento semestrale a colori, ndr): qui gli autori saranno davvero extra: nomi del fumetto molto celebri e pescati al di fuori della scuderia Bonelli». (Renato Pallavicini, Unità, 31 agosto 2013, p. 19, Culture) • Sul futuro possibile si può essere pessimisti, ottimisti o pensare ad altro. Si può studiare molto e poi far partire lo spiegone in stile Matrix, compilando saggi stravenduti pronti a essere smentiti l'anno successivo. Oppure si può studiare comunque parecchio, senza pretendere di passare per guru, e fornire al lettore non solo un punto di vista originale, ma anche un modo leggero per rifletterci su. (Stefania Vitulli, Giornale.it, 10 agosto 2018, Cultura) • Un ultimo spiegone che è stato una dichiarazione d'amore del giornalista per Propaganda Live, un programma che negli ultimi anni ha cambiato il racconto televisivo della politica, grazie a uno stile incomparabile della squadra di Bianchi, che [Marco] Damilano ha abbracciato alla fine del suo intervento. (Andrea Parrella, Fanpage.it, 17 giugno 2022, Spettacolo) • «Il nostro tempo in 10 minuti», come dice [Marco] Damilano nello spot promozionale, che appare una misura e una tempistica decisamente congrua. Nonché una modalità «challenging» – e che la sfida sia vittoriosa lo dicono anche i numeri dello share, giustappunto – per chi è diventato noto al pubblico televisivo a colpi di «spiegoni» (al punto da convertire l’espressione [in] un tormentone a tutti gli effetti. (Massimiliano Panarari, Stampa, 3 settembre 2022, p. 31, Cultura).
Derivato da una forma scorciata (spiega) del s. f. spiegazione, con l’aggiunta del suffisso accrescitivo -one. Un’attestazione è stata reperita da Paolo D’Achille (vedi sito dell’Accademia della Crusca) nel saggio di Cesare Mussini Jacopone da Todi. Vita spirituale e poetica (Torino, editrice L’Aquila, 1950, p. 102): «Sono nate cosi la geometria analitica e la matematica finanziaria della letteratura, [...] con bilanci minuziosi, equazioni di terzo grado, spiegoni gravidi di accorgimenti razionalistici».