transmedialità s. f. La capacità di un contenuto narrativo complesso e articolato di viaggiare tra più piattaforme distributive e di adattarsi a media differenti, assumendo di volta in volta forme e caratteristiche specifiche. ◆ A Villa Croce, museo di arte contemporanea, si ricomincia domani in occasione della chiusura della mostra "Videoarte in Germania dal 1963 al 2004", che ripercorre quarant'anni di storia, cruciali per il genere, dalle prime esperienze pioniere alla transmedialità più recente. Nel 2005, quando debuttò, inventata dall'allora assessore alla Cultura del Comune, Luca Borzani, "Mu-Mù" cambiò il volto dei visitatori del museo d'arte contemporanea: con i dj set e le session musicali e performative organizzate all'ora dell'aperitivo, si riuscirono a convincere centinaia di ragazzi a varcare i cancelli della villa di Carignano. (Michela Bompani, Repubblica, 18 ottobre 2008, Genova, p. 13) • E se le ragioni sono così profonde, non sorprende allora che il fantasy fosse pronto a rientrare dalle finestre delle camerette grazie alla sua naturale propensione alla transmedialità. Ricomparse in tutte le case attraverso giochi di ruolo come Dungeons & Dragons (1975, in Italia nel 1985), videogiochi come Legend of Zelda (1986) e la serie Ultima (i cui titoli più significativi sono usciti nella seconda metà degli anni '80) o medium ibridi come i LibroGame (il primo volume della serie Lupo Solitario uscì in Italia per E.Elle nel 1985), le narrazioni fantasy erano tornate per rimanere - e l'invasione dell'ultimo ventennio, tra hobbit di ritorno e nuovi maghetti con gli occhiali, ne è l'evidentissima prova. (Vanni Santoni, Corriere della sera, 19 febbraio 2015, p. 41, Cultura) • Il concetto di “transmedialità” è stato coniato dallo studioso di media americano Henry Jenkins, che in un suo noto saggio del 2006 (Convergence culture. Where old and new media collide, tradotto in Italia nel 2007) spiegava che “una storia è transmediale quando si sviluppa attraverso molteplici piattaforme mediali, dove ogni nuovo testo fornisce un contributo distintivo e prezioso per l’intero sistema”. La transmedialità è, insomma, la capacità di creare un universo narrativo attorno al museo, che si sviluppa attraverso molteplici piattaforme. Un museo, dunque, arriverà al suo pubblico tramite diversi canali: sito web, pubblicazioni, documentari, fumetti, video, presenza sui social, pubblicità sui media tradizionali, app e molto altro. (Federico Giannini e Ilaria Baratta, Finestresullarte.info, 21 novembre 2020, Focus) • [tit.] Sherlock Holmes nello / smartphone: narrazioni e / transmedialità [sommario]
La transmedialità è la capacità di un contenuto di viaggiare su più / piattaforme. Ma a fronte di nuove tecnologie, non cambiano desideri / e paure: ecco l'eterna primavera di storie dell'Ottocento. (Avvenire.it, 12 aprile 2022, Agorà).
Da una forma s.le derivata dall’agg. mediale (medialità) con l’aggiunta del prefisso trans-.