trappola al miele loc. s.le f. Pratica investigativa o spionistica che prevede l’ingaggio di agenti capaci di sedurre qualcuno per ricattarlo o ottenere informazioni riservate. ◆ Per ricattare qualcuno o estorcergli informazioni, infatti, non c’è di meglio che sfruttarne la solitudine o le predilezioni sessuali. Lo testimonia il successo costante di una vecchia arma dello spionaggio, la honey trap, letteralmente “trappola al miele”: in pratica, un agente che usa le sue arti amatorie per incastrare un bersaglio. Certo, non si può escludere a priori che una relazione iniziata con l’inganno possa trasformarsi in vero amore. Ma, di solito, un bel giorno le vittime scoprono di non essere amanti irresistibili, ma burattini più simili al classico marito: quello, cioè, che è sempre l’ultimo a sapere di essere stato tradito. (Focus.it, 15 settembre 2010, Storia) • 'Honey trap', cioè trappola al miele, espressione usata in campo spionistico per indicare agenti che usano l'arma della seduzione e del sesso per intrappolare o ottenere informazioni da un bersaglio. (Francesca Pierleoni, Ansa.it, 28 febbraio 2018, Cultura) • Nei film di spionaggio è un ingrediente obbligatorio, ma anche nella realtà funziona sempre: la honeytrap, la trappola al miele, è un metodo sperimentato e quasi infallibile per strappare informazioni riservate. Sarà forse che la vita di chi si occupa di sicurezza è solitaria, ma apparentemente bastano le tentazioni amorose per superare anche l’addestramento più rigoroso. Anche i top gun ci cascano. E se al tempo dei social network l’amore nasce su Internet, questo deve valere anche quando il sentimento è fittizio. (Giampaolo Cadalanu, Repubblica.it, 5 agosto 2018, Cronaca) • Ma la figura della spia donna – a differenza della spia uomo – attira sempre morbosamente perché viene erotizzata. Si chiama honey trap, la trappola al miele: una pratica investigativa che usa le relazioni romantiche o sessuali per scopi politici o economici. Mentre il più celebre degli agenti segreti (ok non una spia) James Bond è un gran marpione ma non usa mai la seduzione per avere informazioni, e le spie di Graham Green o di Le Carré sono uomini colti o tormentati ma sempre intelligenti, le spie donna fanno sempre la parte delle infide seduttrici e spesso finiscono male, come Mata Hari che fu fucilata il 15 ottobre del 1917 in abito grigio perla, con corsetto di pizzo, tricorno e cappotto blu presso il castello di Vincennes. (Daria Bignardi, Vanityfair.it, 11 agosto 2022) • C’è un romanzo di spionaggio di Somerset Maugham, consigliato dai nostri stessi servizi segreti come narrativa adeguata ad avvicinarsi alla materia, in cui un agente inglese di nome Ashenden, nella vita da borghese scrittore di talento, viene intrattenuto dal suo reclutatore dell’MI5 con la storia di un agente francese che viene abbindolato da una donna misteriosa, la quale riesce a sottrargli dei documenti della massima segretezza attraverso uno stratagemma incentrato sul desiderio sessuale: una trappola che John LeCarré, scrittore e spia, ha reso nota al mondo attraverso l’espressione figurata di Honeytrap: la trappola al miele. (Davide Bartoccini, ItInsideover.com, 17 aprile 2024, Difesa) • Dall’altra, si teme come di consueto un complotto, «non si crede più che [Maria Rosaria] Boccia [implicata in una vicenda personale dai risvolti pubblici col politico Gennaro Sangiuliano] agisca da sola, si parla di honeytrap, la “trappola al miele”». Si evoca (a sproposito) il caso dell’ex vicecancelliere austriaco Heinz-Christian Strache, che nel 2019 si dimise perché la finta nipote di un oligarca russo riuscì a filmarlo mentre lo corrompeva (ma era una giornalista). (Gianluca Mercuri, Corriere della sera, 5 settembre 2024, Politica).
Loc. composta dal s. f. trappola, dalla prep. articolata al e dal s. m. miele. Presente spesso, nei giornali e nei siti di informazione, come glossa della loc. ingl. ricalcata, honeytrap (o honey trap). Una attestazione remota di trappola al miele si trova nel quotidiano «La stampa» del 28 agosto 1984, p. 10: «Tra gli agenti segreti il tipo Mata Hari resta sempre In voga. Il libro [Dobson Christopher, Payne Ronald, The dictionary of espionage, Harrap, 1984] elenca vari casi di ricatti sessuali («trappola al miele» in gergo), mezzo antico ma sempre efficace».