workaholism s. m. inv. Dipendenza ossessiva dal proprio lavoro. ◆ «Come nel caso dei "disturbi da dipendenza da personal computer", alcune forme di dipendenza da Internet sono legate al gioco, altre a bisogni sociali e altre possono essere la manifestazione di un disturbo da dipendenza da lavoro, che gli anglosassoni definiscono "workaholism"». (Angelo De' Micheli intervista Giovanbattista Presti, esperto d'informatico, Corriere della sera, 7 ottobre 2001, Corriere Salute, p. 31, Psicologia) • Per alcuni questa situazione è da considerarsi come un vero e proprio campanello d’allarme di quello che in America viene definito “workaholism”, ovvero “sindrome da ubriacatura da lavoro”. Si tratta di una malattia che comporta una dipendenza dal lavoro, intesa come un disturbo ossessivo-compulsivo, un comportamento patologico di una persona troppo dedita alla professione e che pone in secondo piano la sua vita sociale e familiare. (Valentina Arcovio, Fatto Quotidiano.it, 3 novembre 2012, Società) • In mezzo ci passano le reazioni della Milano e della Bergamo bene, figure chiave della contemporaneità fatta di pubbliche relazioni, domestiche e portieri extracomunitari, colleghi anestetizzati dal workaholism e poliziotti non più divisi tra buoni e cattivi, ma tra onesti e cinici. (Stefania Vitulli, Giornale.it, 28 aprile 2014, Cultura) • Le vacanze si avvicinano e c'è già chi, paradossalmente, si sente male. Schiavo del lavoro, non riesce a staccare senza sapere che di troppo lavoro ci si può anche ammalare: se si pensa sempre e solo all'ufficio, se si controllano le email mille volte al giorno, se si rimane «always on», è un attimo diventare ansiosi, irritabili, depressi. Non si scherza, è una vera dipendenza: si chiama «workaholism». E non vuol dire che ci dedichiamo con tutti noi stessi al lavoro per farlo al meglio (questa può essere buona cosa), ma vuol dire che sentiamo il bisogno di lavorare, lavorare e lavorare, per riuscire a stare minimamente bene. Facciamo passare il lavoro davanti a tutto: agli impegni familiari, alle commissioni quotidiane, agli appuntamenti con gli amici. (Redazione Mybusiness, Vanity Fair.it, 1° luglio 2017, Lavoro) • Non per questo si può fare a meno di notare la lunga pausa agostana degli eletti, anche perché in realtà gli uffici del consiglio regionale rimarranno chiusi solo dal 14 al 18 agosto, molti meno rispetto ai 30 e oltre giorni di stop dei consiglieri. Una lunga pausa che potrà servire a fare un bilancio del lavoro svolto in via Capruzzi. I numeri parlano chiaro: dall'inizio dell'anno i 50 rappresentanti del parlamentino pugliese si sono riuniti 19 volte, tante quante sono state le sedute del consiglio regionale, vale a dire meno di tre volte al mese. Con tali ritmi di certo non avranno problemi di workaholism, come dicono gli inglesi. (Antonello Cassano, Repubblica, 2 agosto 2017, p. 3, Cronaca) • Diverso dal workaholism, la dipendenza da lavoro che colpisce soprattutto i manager che, una volta in ferie, sentono un terribile senso di vuoto e si sentono male, il work creep contagia chi è molto interessato a quella azienda, quel settore, quei progetti e si rende disponibile a fare di più, sempre di più, magari anche il weekend o la sera. Il lavoro è importante e averne cura è il minimo ma proprio facendo leva su questo aspetto che si rischia la deriva. (Agnese Ferrara, Ansa.it, 25 settembre 2022, Società&Diritti).
Espressione ingl. composta dai s. work (‘lavoro’) e a(lco)holism (‘alcolismo’).