neoclericalismo
(neo-clericalismo), s. m. Nuova spinta alla presenza della Chiesa cattolica nella società civile e nella politica. ◆ «c’è una maggiore sintonia tra il centrodestra e le sollecitazioni della Conferenza episcopale. Abbiamo dimostrato che alcuni valori da noi trovano posto. Ed è inutile che gli altri ci taccino di neoclericalismo. Quando, ad esempio, parliamo della legge sull’aborto, non vogliamo certo aprire una guerra di religione» [Pier Ferdinando Casini intervistato da Claudio Tito]. (Stampa, 28 marzo 2001, p. 9, Interno) • Mentre affiora un tendenziale neoclericalismo, per i laicisti sarà da evitare il ricorso a ogni anticlericalismo sia paleo sia neo. Una tensione conflittuale tra Chiesa e Stato, nelle condizioni dell’Italia, non è certo auspicabile. (Alberto Ronchey, Corriere della sera, 16 giugno 2005, p. 1, Prima pagina) • La polemica laicista contro il «neo-clericalismo» tende a non distinguere e a leggere gli ultimi decenni secondo lo schema di una semplicistica continuità. (Renzo Foa, Giornale, 3 aprile 2006, p. 30, Album Cultura & Spettacoli).
Composto dal confisso neo- aggiunto al s. m. clericalismo.
Già attestato nella Repubblica del 14 luglio 1989, p. 12, Commenti (Giovanni Ferrara), nella variante grafica neo-clericalismo.