neolitico
neolìtico agg. e s. m. [comp. di neo- e -litico1] (pl. m. -ci). – In paletnologia, periodo n. (come s. m., il neolitico), il più recente periodo dell’età della pietra, che ebbe inizio, con notevoli diversità tra regione e regione, tra l’8° e il 4°, e si concluse fra il 3° e il 2° millennio a. C., definito dall’uso di strumenti di pietra levigata (ma anche di legno, osso, corno, avorio); è quasi sempre caratterizzato dalla produzione di oggetti in ceramica, dall’uso dell’arco e della freccia, dall’invenzione della ruota, e soprattutto dal fondamentale ma graduale cambiamento nel modo di vivere dell’uomo (che passa da un’economia parassitaria a quella basata sull’agricoltura e l’allevamento), da abitazioni in capanne, su terra o palafitte, isolate o raggruppate in villaggi. Per estens., appartenente o relativo al periodo neolitico: strumenti, reperti, insediamenti n.; civiltà neolitica.