nervatura
s. f. [der. di nervo]. – 1. Il complesso dei nervi, e la loro ordinata disposizione, in un organismo animale; anche nel linguaggio letter.: è assai diffusa la credenza che le bacche del cipresso, bollite nel vino ..., rassodino la n. dei bambini (Viani). 2. estens. a. In entomologia, il sistema dei nervi o vene (e perciò detta anche venatura) delle ali degli insetti, o anche ogni singolo nervo, costituito da una costola chitinosa in cui possono decorrere trachee; i varî nervi, internandosi, formano un sistema reticolare (che ha funzione di sostegno per la membrana alare) e delimitano spazî poligonali che si chiamano cellule. b. In botanica, l’insieme dei nervi, cioè dei fasci fibrovascolari, di una foglia, o anche un singolo nervo. 3. Insieme di sottili rialzi della stoffa ottenuti mediante cuciture a ridosso l’una dell’altra, che producono un motivo di decorazione. 4. In legatoria, ciascuno dei rilievi orizzontali (detti anche rialzi) sporgenti dal dorso dei libri rilegati; nelle legature artigianali tali spessori sono costituiti dai supporti interni, di cuoio o di spago, sui quali sono assicurati i fili di cucitura (nervi), che fanno corpo con il materiale della coperta. 5. Nelle costruzioni edilizie e meccaniche, trave, costola o risalto che, sporgendo da una struttura continua (solaio, volta, piastra), ne aumenta notevolmente la resistenza a flessione; a volte può essere conglobata nella struttura e non essere visibile all’esterno (come i ferri in una soletta di cemento armato), altre volte può costituire un motivo architettonico di notevole significato estetico (come nei pilastri e nelle volte gotiche a crociera, e in questo caso è sinon. di costolone).