nervosita
nervosità s. f. [dal lat. nervosĭtas -atis «forza, muscolosità, robustezza»; v. nervoso]. – 1. non com. a. Abbondante presenza di nervi (o, in genere, di elementi fibrosi) in un organismo animale o vegetale. b. estens. Presenza di nervature rilevate in un materiale, e quindi robustezza, resistenza del materiale stesso. 2. Condizione, abituale o temporanea e transitoria, di eccitabilità nervosa: trovarsi in uno stato di n., di grave n.; anche, ma meno com., nervosismo, come stato di tensione, di irrequietezza: il non voler confessare a se stessa la vera ragione della sua tristezza e della sua n. la rendeva ancor più triste e nervosa (Pirandello). N. costituzionale, in psichiatria, concetto ora superato e assorbito in quello della personalità psicopatica astenica. 3. a. Con riferimento a corpo o a sue parti, vivacità irrequieta, manifestantesi con movimenti rapidi e brevi: la n. delle mani, di tutta la sua persona; la n. delle dita della suonatrice (Capuana); ritornato nella mia languida condizione di infermo, sono caduto in un torpore scandito da un’insolita n. (Michele Mari). Anche snellezza, asciuttezza, della figura e delle membra. b. Con uso fig., nel linguaggio della critica artistica e letteraria, asciutta robustezza e incisività d’espressione e di tecnica: n. di stile, di lingua, di linea; la n. dei contorni, del rilievo.