no-alcol
(no alcol), s. m. e agg. inv. L’astensione dal consumare bevande alcoliche; privo di alcol, che non prevede l’uso di sostanze alcoliche. ◆ «L’alcol presente in molti deodoranti – continua [Luigi] Rigano – non viene aggiunto come battericida, ma per veicolare gli altri ingredienti poco solubili nell’acqua e dare una gradevole sensazione di freschezza quando il preparato viene spruzzato sul corpo». L’alcol però non è sempre gradito, in quanto contribuisce a peggiorare alcune forme di irritazione cutanea. Per questo motivo su alcuni articoli si trova la scritta ben evidenziata «Senza alcol» oppure «No alcol». (Roberto La Pira, Corriere della sera, 7 luglio 1998, Corriere Salute, p. 15) • mai come quest’estate, il settore «alcol-free» si è imposto con un ventaglio creativo, di scelte «liquide». Secondo Meta Research, che ha compiuto uno studio su oltre cento tra i locali dell’aperitivo più frequentati e modaioli in Italia, Mojito e Caipirinha sono in crisi da alto tenore alcolico. Certo, i barman più svegli sono corsi ai ripari, rivisitando le composizioni classiche che prevedono mix di superalcolici: rimandati a settembre Rum, Triple Sec & affini, i nuovi cocktail sono supportati dalle bollicine, italiane e francesi, e serviti in versione «frozen», ghiacciata. Ma il «no-alcol» avanza, incuriosisce, tenta. (Licia Granello, Repubblica, 27 luglio 2003, p. 26, Cronaca) • Dalle 20 alle 23,30 di sabato sera, la musica e l’arte sono protagoniste al palazzetto dello sport di Rovereto: i «Laboratori del Fare» dell’Ubalda Girella, in collaborazione con il Comune, organizzano infatti il mega-concerto di band locali. Gratuito e rigorosamente no-alcol. (Adige, 5 febbraio 2008, p. 30, Rovereto).
Derivato dal s. m. inv. alcol con l’aggiunta del prefisso no-, sul modello dell’ingl. no-alcohol.