nominificio
s. m. (iron.) Fabbrica di nomine, luogo nel quale si fanno nomine a oltranza. ◆ «Non siamo un nominificio» dichiara ancora [Antonio] Baldassarre e il non mettere in campo nuovi direttori, soprattutto nello strategico settore della Fiction, è la linea voluta dal direttore generale. (Messaggero, 19 dicembre 2002, p. 2, Primo piano) • La sorpresa della riforma delle authority è la commissione bicamerale per la concorrenza. Ma per Daniele Capezzone rischia di diventare soltanto un nominificio. (Sergio Rizzo, Corriere della sera, 4 febbraio 2007, p. 8, Politica) • Un uomo solo al comando è suggestiva immagine da lasciare al ciclismo, non alla politica e alle istituzioni. Neanche un partito può sopportare alla lunga di ridursi al proprio interno, com’è stato detto, a un nominificio. Ma soprattutto nei rapporti tra i partiti le concentrazioni di potere sono deleterie. E una coalizione che a causa di ciò si presentasse rissosa e divisa non sarebbe un buon viatico in vista delle prossime elezioni. (Nicola Colaianni, Repubblica, 12 gennaio 2008, Bari, p. XI).
Derivato dal s. f. nomina con l’aggiunta del suffisso -ificio.
Già attestato nel Corriere della sera del 6 maggio 1995, p. 5, In primo piano.