non-scelta
(non scelta), s. f. Scelta mancata, non compiuta; opzione casuale, non derivante da un’opportuna valutazione. ◆ Il centrodestra paga per le sue scelte e per le sue «non scelte». Entrati nella seconda parte della legislatura, constatiamo che il governo è stato incapace sia di trovare strade costituzionalmente appropriate per riportare in equilibrio i rapporti fra magistratura e politica, sia di riformare l’ordinamento giudiziario. (Angelo Panebianco, Corriere della sera, 15 gennaio 2004, p. 1, Prima pagina) • [Renzo] Arbore ha capito che la striscia notturna è una trappola infernale perché mette insieme la non-scelta, la casualità dell’arrivo del telespettatore anomalo in quella rete a quella certa ora, e subito dopo il meccanismo infallibile, rigido, degli automatismi. (Edmondo Berselli, Repubblica, 27 gennaio 2005, p. 44, Televisione & Spettacoli) • ci sono momenti storici in cui anche una non scelta diventa una scelta di parte, soprattutto se ha comportato azioni e conseguenze, e siccome uno di quei momenti era proprio quello che stavo ascoltando con tutti i miei sensi tesi, mi sono chiesto cosa sarebbe successo se questa domanda gliela avessero posta allora, aprile 1945, alla caduta della Repubblica di Salò? (Carlo Lucarelli, Stampa, 17 maggio 2008, Tuttolibri, p. 3).
Derivato dal s. f. scelta con l’aggiunta del prefisso non-.
Già attestato nella Repubblica del 13 giugno 1984, p. 13, Politica estera (Gaither Stewart).