norma
nòrma s. f. [dal lat. norma «squadra» (come strumento) e fig. «regola»]. – 1. In origine, con sign. non più in uso, strumento adoperato da tecnici e operai per tracciare misure e rapporti di linee e di angoli; squadra: fare a norma, lavorare con la squadra. 2. a. Regola di condotta, stabilita d’autorità o convenuta di comune accordo o di origine consuetudinaria, che ha per fine di guidare il comportamento dei singoli o della collettività, di regolare un’attività pratica, o di indicare i procedimenti da seguire in casi determinati: n. didattiche, n. ortografiche, n. sportive, n. di navigazione; le n. per la correzione delle bozze. N. morale, regola di comportamento che l’uomo riceve da una fonte esterna (la religione, la società) o scopre nella propria coscienza, volta a orientare, oltre che le sue azioni e il suo comportamento, anche e soprattutto la sua intenzionalità, e dalla cui violazione, diversamente dalla norma giuridica, non deriva una sanzione sociale istituzionalizzata, ma al più quella, interiore, del rimorso. N. giuridiche, le regole di condotta che vigono nell’ordinamento giuridico e traggono da questo la loro forza imperativa; specificando: n. cogenti, quelle la cui osservanza è inderogabile; n. costitutive, quelle il cui effetto non dipende dal comportamento del destinatario, ma è costituito direttamente dalla disposizione al momento della sua entrata in vigore (per es., una norma abrogativa di un’altra norma); n. di competenza, quelle che conferiscono poteri pubblici o privati; n. dispositive o suppletive, quelle che danno un ordine a una determinata situazione giuridica, ma ammettono che le parti possano derogarvi; n. innovative, quelle con cui il legislatore devia consapevolmente da principî normativi generali fino ad allora vigenti in materia; n. interpretative, quelle che servono a fissare il senso di espressioni contenute in altre norme; n. precettive, quelle che impongono un’azione; n. primarie, in contrapp. a n. secondarie, quelle che stabiliscono comportamenti rispetto a quelle che sanzionano chi non abbia ottemperato alle prescrizioni di una norma primaria; n. permissive, quelle che concedono autorizzazioni; n. perfette, le norme giuridiche accompagnate da sanzione diretta (distinte dalle n. imperfette che hanno sanzione incompleta o indiretta); n. fondamentale (traduz. del ted. Grundnorm), concetto introdotto dal filosofo del diritto austriaco H. Kelsen (1881-1973) per indicare la norma teorica, non posta da altra norma di ordine superiore, che va postulata come principio logico che conferisce unità e validità a tutte le norme di un ordinamento giuridico. In senso generico: fissare, applicare, osservare, rispettare, trasgredire una n.; estens., prendere a norma una persona, assumerla come modello; in usi enfatici, nell’accompagnare un rimprovero o per esprimere risentimento: questo vi sia, vi serva di norma; io, per vostra n. e regola, decido da me. Come locuz. prepositiva, a norma di, conforme, secondo le prescrizioni di: a n. di legge, a n. del decreto ..., a n. dell’art. 12 del regolamento, e sim. b. Più in partic., nel settore della produzione e della tecnica, il modo con cui si è stabilito, in base a una convenzione, di risolvere un determinato problema di fabbricazione o di impiego, soprattutto al fine di uniformare le caratteristiche dei prodotti e dei processi produttivi, di migliorare qualitativamente i materiali, realizzando una maggiore economicità e sicurezza di lavorazione e d’uso: n. tecniche di costruzione; elementi rispondenti a n. internazionali di unificazione. c. Con sign. più concreto, l’espressione, la formula con cui è definita una regola di comportamento o che stabilisce e precisa una via da seguire, un criterio di giudizio, un paradigma di razionalità, moralità, bellezza e sim.: bisogna interpretare il senso profondo e non fermarsi alla lettera della n.; un breviario di n. estetiche; leggere attentamente le n. d’uso e di manutenzione. d. Uso, consuetudine, modo con cui solitamente si agisce o come un fatto si verifica abitualmente in determinate circostanze: attenersi alla n.; seguire, non seguire la n.; rientrare nella n.; uscire dalla n.; è n. comune in questi casi ...; come di norma, come di consueto. Con accezione affine, in linguistica, uso generale e omogeneo al quale tendono a uniformarsi i parlanti di una data lingua; in altre scienze e discipline, insieme di caratteri che si assumono come tipici di un dato fenomeno. e. Nell’uso ant., con accezione non bene spiegata, essere in norma (della giustizia o di altra autorità), essere in corso di un procedimento, o essere comunque sorvegliato, tenuto d’occhio: Vittore da la Vigna, il quale per qualche altro suo misfatto era in n. appresso a la giustizia (Bandello); questo Torres era anco in n. del Simoneta [il cardinale legato Giacomo Simonetta, vescovo di Pesaro] particolarmente per aver scritto contra il Catarino ... con termini, diceva quel cardinale, insolenti (Sarpi). 3. In tipografia, indicazione, abbreviata o no, del titolo di un’opera, che si usa collocare (all’inizio di ciascun fascicolo di cui si compone l’opera stessa) a piè di pagina nella riga della segnatura, dopo il numero del foglio; per es.: «26 – Enciclopedia Italiana – vol. III». 4. In antropometria, norma del cranio, ciascuna delle particolari posizioni secondo cui si osserva un cranio dopo averlo orientato in base a uno dei piani di riferimento del corpo umano (n. frontale, n. occipitale, n. verticale, n. basilare, n. sagittale); anche, la linea che definisce il contorno o il profilo del cranio visto da una di tali posizioni. 5. In petrografia, n. molecolare, l’incidenza percentuale (calcolata dall’analisi chimica) di minerali che si possono considerare virtualmente presenti in una data roccia, in contrapp. al modo, cioè alla reale costituzione mineralogica del materiale analizzato. 6. In matematica: norma di un numero complesso x + iy, il numero reale non negativo x2 + y2; n. di un vettore, nello spazio vettoriale euclideo, la somma dei quadrati delle sue componenti (tale nozione può essere estesa a qualunque spazio vettoriale, trasformandolo in uno spazio normato). 7. In statistica, sinon. di moda (v. moda, n. 3).