notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio di privati o della pubblica amministrazione (con funzioni anche di segretario)]. – 1. Pubblico ufficiale (nominato all’ufficio e assegnato a una sede in seguito a concorso per esame) che ha la funzione di ricevere gli atti tra vivi e le disposizioni di ultima volontà, attribuire loro pubblica fede, conservarne il deposito, rilasciarne copie, certificati ed estratti, ed è competente a ricevere atti di notorietà, dichiarazioni di accettazione di eredità con beneficio d’inventario, levare protesti cambiarî, compilare inventarî, apporre o rimuovere sigilli, ecc.: questo Ciappelletto ..., essendo notaio, avea grandissima vergogna quando uno de’ suoi strumenti, come che pochi ne facesse, fosse altro che falso trovato (Boccaccio); fatto venire un notaro, dettò una donazione di tutto ciò che gli rimaneva ... alla famiglia di Cristoforo (Manzoni); il n. Giacomo da Lentini (o Iacopo da Lentini o da Lentino), uno dei primi poeti della scuola siciliana (sec. 12°-13°), chiamato spesso per antonomasia il Notaro (cfr. Dante, Purg. XXIV, 55-57: «O frate, issa vegg’io», diss’elli, «il nodo Che ’l Notaro e Guittone e me ritenne Di qua dal dolce stil novo ...»). La figura del notaio, con funzioni analoghe a quelle attuali, comincia a delinearsi nel tardo medioevo, ma si afferma pubblicamente solo dopo l’11° sec., con il riconoscimento giuridico degli atti da lui rogati, con l’istituzione, dal sec. 13°, dell’arte notarile come materia d’insegnamento universitario, e soprattutto con la presenza pubblica del notaio nei comuni medievali, nei quali è attribuita a lui la competenza di redigere tutti i documenti. Praticante n., il laureato in legge iscritto nell’apposito registro tenuto dalla segreteria del consiglio notarile, durante il biennio nel quale compie presso un notaio la pratica necessaria per partecipare al relativo concorso; candidato n., colui che è riuscito idoneo in un concorso per la nomina a notaio; coadiutore n., il notaio o il candidato notaio che sostituisce un altro notaio assente per ferie o temporaneamente impedito. 2. Con sign. storici: a. Cancelliere: n. di banco, addetto a un tribunale civile; n. del malefizio, o n. criminale, addetto a un tribunale penale: «Avete fatto il vostro dovere a informar la giustizia» disse un notaio criminale (Manzoni); n. delle riformagioni, addetto ai consigli dei comuni medievali (v. riformagione); n. della custodia o della guardia, preposto alla pubblica sicurezza. b. N. della Corona, nell’ordinamento costituzionale italiano anteriore alla proclamazione della Repubblica (1946), era il capo del governo che assisteva il presidente del Senato quando questo fungeva da ufficiale dello stato civile per gli atti di nascita, di matrimonio e di morte del re e degli altri membri della famiglia reale.