notte /'nɔt:e/ s. f. [lat. nox noctis, da una radice conservatasi nella maggior parte delle lingue indoeuropee]. - 1. [intervallo di tempo che corre fra il tramontare e il successivo sorgere del sole: una n. fredda, stellata] ≈ nottata. ↔ giornata, giorno. ‖ sera. ● Espressioni: fig., fam., buona notte (o buonanotte) 1. (iron.) [esclam. usata per troncare una discussione, per sottolineare il fatto che non si crede a qualcosa e sim.: sì, b.!] ≈ addio, arrivederci, buonasera, ciao, come no, ti saluto. 2. [esclam. usata per dare tono di conclusione definitiva a una decisione, per lo più preceduta dalla cong. e: lascialo fare ciò che vuole e buona n.!] ≈ basta, ciao, buonasera; giorno e notte [senza interruzione: lavorare giorno e n.] ≈ continuamente, di continuo, incessantemente, ininterrottamente, senza posa (o sosta o tregua), ventiquattro ore su ventiquattro. ↓ sovente, spesso. ↔ a intervalli, di quando in quando, discontinuamente, occasionalmente, talvolta. ↑ mai; fig., notte eterna ≈ decesso, (lett.) dipartita, (eufem.) morte, riposo eterno, scomparsa, (lett.) trapasso. ↔ nascita, vita; vaso da notte → □; zona notte → □. ▲ Locuz. prep.: a notte inoltrata (o fonda), in piena (o nel cuore della) notte. ↔ in pieno giorno; di notte ≈ e ↔ [→ NOTTETEMPO]; sul far della notte ≈ all'imbrunire, al tramonto, sul far della sera. ↔ all'alba, sul far del giorno. 2. a. (estens.) [assenza di luminosità: ombre che vagano nella n.] ≈ buio, oscurità, tenebra. ↔ luce. b. (fig.) [periodo di oscurità e di regresso di una civiltà, di una cultura, ecc.: la n. del medioevo] ≈ crepuscolo, declino, tramonto. ‖ decadenza, rovina. ↔ alba, albori, aurora. ‖ nascita, risveglio. □ vaso da notte [recipiente usato un tempo per orinare] ≈ (fam.) cantero, orinale, (pop.) pitale. □ zona notte [parte dell'appartamento in cui si trovano le camere da letto] ↔ zona giorno.