novissimo
novìssimo agg. [superl. di nuovo, con sign. ricalcato sul lat. novissimus], letter. – Ultimo: Le n. fronde invola il verno (Zanella); il n. dì, il giorno del giudizio finale; la n. tromba, quella dell’angelo nel giudizio finale; Vi aspetto al n. bando (Carducci), quello del giudizio finale; anche, ultimo in una scala di valori: Il n. d’ogni mortal (Manzoni), l’infimo degli uomini. Come s. m. pl., i quattro Novissimi, nella teologia cattolica, le cose ultime (gr. ἔσχατα; lat. novissĭma), cui l’uomo, secondo l’economia della Provvidenza divina, va incontro al termine della vita: la morte, il giudizio particolare, il paradiso o l’inferno.