nozze
nòzze s. f. pl. [lat. nŭptiae -arum, der. del tema di nubĕre «prendere marito», che prob. in origine significava «velarsi» (dalla stessa radice di nubes «nube»); la -o- aperta è forse dovuta a un incrocio con nox nŏctis «notte»]. – 1. a. Il rito, la cerimonia con cui si celebra il matrimonio (sinon. quindi, ma più pop., di matrimonio): fissare la data delle n.; andare a n., sposarsi; celebrare le n., riferito sia agli sposi sia al sacerdote o al pubblico ufficiale che compie il rito; n. solenni, splendide, sontuose, o semplici, modeste (con allusione sia alla cerimonia in sé sia agli altri festeggiamenti); fauste n., in espressioni augurali; scherz., convolare a giuste n., sposarsi (propr., unirsi in matrimonio legittimo); consumare le n., lo stesso che consumare il matrimonio (v. consumare2); le n. di Cana, episodio evangelico in cui si narra della partecipazione di Gesù a un banchetto di nozze a Cana, località della Galilea, dove compì il suo primo miracolo, convertendo in vino l’acqua portata dai servi per i commensali; Le n. di Figaro, titolo di un’opera in quattro atti composta da W. A. Mozart su libretto di L. Da Ponte (tratto dalla commedia Le mariage de Figaro di P.-A. C. de Beaumarchais) e rappresentata la prima volta a Vienna nel 1786. Con riferimento alle usanze nuziali: vestito, abito di n., quello indossato dalla sposa e dallo sposo per la cerimonia; invitare, essere invitato a n.; festeggiare le n., detto sia degli sposi sia dei parenti e amici che vi sono invitati; regali di n., quelli che amici e parenti fanno agli sposi; lista di n., elenco degli oggetti desiderati che, redatto dai due fidanzati, è depositato presso un negozio di vendita per facilitare a parenti e amici la scelta del regalo per il matrimonio (l’espressione era talvolta sostituita, nel passato, dalla corrispondente fr. liste de mariage); banchetto, pranzo, rinfresco, ricevimento di n.; sonetto, versi per n., composti e spesso pubblicati nell’occasione di un matrimonio; viaggio di n., il viaggio che tradizionalmente compiono gli sposi subito dopo conclusi i festeggiamenti per il matrimonio. Si riferiscono invece allo stato civile e giuridico conseguente al matrimonio le espressioni prime n., di chi si sposa o si è sposato per la prima volta, e seconde n., di chi contrae un secondo matrimonio dopo la morte del coniuge o dopo che il precedente vincolo sia stato validamente sciolto (sposarsi in prime n., in seconde n.; passare a seconde n.; i figli di prime, di seconde n., nati dal primo o dal secondo matrimonio, detti più comunem. di primo o di secondo letto). Per estens., n. d’argento, n. d’oro, n. di diamante, la ricorrenza rispettivam. del 25°, 50° e 60° anniversario del matrimonio. b. In autori antichi, con allusione scherz., fare n., accoppiarsi, avere rapporti sessuali: così cavalcando, non avendo spazio di far n. per ciò che temevano d’esser seguitati,... alcuna volta l’un l’altro basciava (Boccaccio); menatosela a casa, fece le n.; e ci ebbe a morir suso, tante volte gnele [= gliene] fece (Aretino). c. In locuzioni fam. e modi prov.: andare a n., fare qualcosa con grande piacere: non sapete che i soldati è il loro mestiere di prender le fortezze? Non cercan altro; per loro, dare un assalto è come andare a n. (Manzoni); invitare a n., proporre a qualcuno di fare cosa che è più che contento e desideroso di fare; fare le n. coi funghi, e più com. coi fichi secchi, voler fare con troppo risparmio cosa che invece richiede abbondanza di spese e di mezzi. d. In usi fig., proprî del linguaggio mistico e quindi poetico (anche per diretto o indiretto richiamo al parallelismo istituito da s. Paolo, Lett. agli Efesini 5, 22-23: ... Viri, diligite uxores vestras, sicut et Christus dilexit ecclesiam ... «... Mariti, amate le vostre mogli, così come Cristo ha amato la Chiesa ...»), la parola ricorre in espressioni come sante n., mistiche n., n. celesti e sim., per indicare l’unione della Chiesa con Cristo, o la dedizione totale a Cristo o alla Chiesa di chi abbraccia la vita monastica, o altra unione spirituale: le vergini chiuse in casta cella Che Dio con alte n. a sé marita (T. Tasso); a quelle pure Nozze aspirar più non poss’io, legata D’un altro nodo (Manzoni, di Ermengarda); le mistiche n. di san Francesco con la povertà. 2. In botanica, n. delle piante, traduz. del lat. sponsalia plantarum, espressione con cui il naturalista C. Linneo (1707-1778) indicò i fenomeni, allora imperfettamente noti, della fecondazione nei vegetali, in base ai quali egli propose il suo sistema sessuale (Sponsalia plantarum è anche titolo di varie edizioni di un suo trattatello, originariamente intitolato Praeludia sponsaliarum plantarum).