numerare
v. tr. [dal lat. numerare, der. di numĕrus «numero»] (io nùmero, ecc.). – 1. a. Contare, passare in rassegna i singoli elementi di una serie facendo corrispondere progressivamente a ciascuno di essi i singoli numeri della serie naturale: Né giugneriesi, numerando, al venti (Dante); cose che non si possono n., innumerevoli. b. Più genericam., elencare distintamente e con ordine (più com. enumerare): si potevano numerare ... forse tante altre specie, non dico di creature, ma solamente di animali (Leopardi). c. Segnare progressivamente con un numero: n. le pagine di un libro, di un diario; n. i capitoli di un trattato; n. i volumi di una biblioteca, ecc. 2. a. ant. Contare (denaro o altro); versare o pagare in contanti: vi fu numerata per questo ... la somma di 40.000 franchi (Mazzini). b. Come sinon. di contare, anche con il senso aggiunto di limitare: gli numerava i minuti di libertà, i bocconi di pane. Del tempo, calcolarne lo scorrere, misurarlo: ho numerato minuto per minuto queste ultime ore che io ho passato vicino a lei (Verga); Numera i giorni e i mesi Che restano per finire (Montale). c. Annoverare, comprendere in un numero o in una serie: non è da loro reputato degno d’esser numerato fra gli uomini (Gelli); due amici soltanto, dei tanti che numeravo, avevano avuto il coraggio di venirmi a salutare (Monelli). ◆ Part. pass. numerato, anche come agg. (v. la voce).