nutrice
(ant. o letter. nudrice, nodrice, ant. notrice) s. f. [dal lat. nutrix -icis, der. di nutrire «nutrire»]. – 1. Balia, donna (nell’antichità, schiava) che allatta uno o più figli altrui, per lo più dietro compenso: fu affidato alle cure di una n.; nella tragedia greca, le n. spesso sono le confidenti dei protagonisti. In senso ampio, ma con uso ristretto a particolari contesti tecnici (dietetica, pediatria, puericoltura, ecc.), donna che allatta: sorvegliare l’alimentazione della n.; e con uso di agg.: l’igiene delle madri nutrici. Per estens., in biologia (con funzione di agg.), cellule n., cellule che hanno il compito di provvedere al nutrimento di altre cellule, per lo più cellule-uovo. Frequente l’uso fig. (letter.): la città che gli fu n., dove nacque; De l’Eneïda dico, la qual mamma Fummi, e fummi nutrice, poetando (Dante); Questa terra fu a tutti nudrice, Questa terra di sangue ora intrisa (Manzoni). 2. Per analogia, in parassitologia vegetale, qualsiasi pianta ospite di parassiti, e in particolare una pianta che ospita parassiti uredinali.