obiettore di crescita
loc. s.le m. Chi rifiuta uno stile di vita consumistico, una concezione che considera la crescita dei consumi come fattore basilare di sviluppo sociale. ◆ Vivono in campagna, ma anche in città. Dicono no ai consumi, alla pubblicità, rinunciano all’auto, quando possono al frigorifero, e quasi tutti al televisore in casa. Mangiano e bevono biologico, sono in gran parte vegetariani, e se vanno ogni tanto dal macellaio all’angolo è per mantenere rapporti di prossimità. Sono gli «Obiettori di crescita», hanno dai 20 ai 60 anni di età, e pensano addirittura di contarsi – anche se sono in gran parte verdi, ecologisti – alle elezioni politiche e presidenziali del 2007. (Fausto Belia, Gazzetta del Mezzogiorno, 30 giugno 2005, p. 12, Esteri) • Alcuni gruppi anarchici cavalcano l’onda «alter» per accelerare la decostruzione di un sistema odiato, sulla scia dei Black bloc o di alcuni «obiettori di crescita». Il movimento «neo» comprende anche seguaci del cristianesimo, alfieri di una dottrina sociale che ha come priorità la pace e il riflusso della povertà. Se è vero che sono piuttosto inclini ad avvicinarsi alla linea solidarista favorevole alla cancellazione del debito dei Paesi poveri e alla tassazione delle rendite a vantaggio dei diseredati, alcuni di essi si identificano tuttavia con i poli di radicalità sulla questione della spartizione delle ricchezze del pianeta. (Stéphane Courtois, trad. di Enrico Del Sero, Corriere della sera, 17 novembre 2007, p. 45, Commenti) • In una società «sobria per scelta», come quella proposta dal movimento degli obiettori di crescita, si lavorerà di meno per vivere meglio; si consumerà meno ma meglio; si produrranno meno rifiuti e si riciclerà di più. Si tratta, in breve, di ritrovare il senso della misura e di un’impronta ecologica sostenibile; di inventarsi la felicità nella convivialità piuttosto che nell’accumulazione frenetica. (Serge Latouche, trad. di Elisabetta Soglio, Repubblica, 13 luglio 2008, p. 25, La Domenica di Repubblica).
Composto dal s. m. obiettore, dalla prep. di e dal s. f. crescita, ricalcando l’espressione fr. objecteur de croissance.