occlusione
occluṡióne s. f. [dal lat. tardo occlusio -onis]. – 1. a. L’occludere, l’occludersi: o. di un passaggio, di un canale, di un condotto. b. In medicina, obliterazione o chiusura, temporanea o permanente, di canali, dotti, aperture o cavità, per intasamento, compressione estrinseca, invaginazione, strozzamento, torsione o altro: o. intestinale, condizione patologica determinata dall’arresto della progressione del contenuto intestinale, provocata da un ostacolo meccanico o funzionale. Con altro sign., in stomatologia, o. dentale, i reciproci rapporti assunti dalle arcate dentarie in posizione di combaciamento. 2. In linguistica, fenomeno articolatorio in cui due parti mobili (o una mobile e una fissa) dell’apparato di fonazione vengono a contatto per una zona più o meno grande delle loro superfici, quanto è necessario per provocare una ostruzione perfetta alla corrente d’aria (in genere uscente) che passa per il condotto fonatorio, così che possa crearsi un salto di pressione tra l’aria esterna e l’aria contenuta all’interno dell’apparato di fonazione a partire dal punto in cui si è verificata la chiusura. Poiché l’occlusione si può verificare in ogni punto del condotto fonatorio compreso tra le labbra e la glottide, a seconda del punto interessato si può avere una o. labiale, dentale, palatale, velare, nasale, laringale, ciascuna con varie possibilità e sottospecie particolari. Le consonanti che comportano occlusione si dicono occlusive. 3. In meteorologia, fase di o., quella in cui, alla fine del ciclo evolutivo di un ciclone extratropicale, il fronte freddo raggiunge il fronte caldo. 4. In chimica fisica: a. Fenomeno per il quale un precipitato trattiene, probabilmente per adsorbimento, una sostanza che pure è solubile nel solvente dal quale il precipitato stesso si è separato. b. In fonderia, fenomeno per il quale un gas resta trattenuto dentro un metallo; la solubilità dei gas nei metalli è particolarmente elevata quando questi si trovano allo stato liquido; nel caso di raffreddamento rapido, diminuendo bruscamente la solubilità, una parte del gas resta trattenuta nel metallo solido, causando porosità nei getti.