oceano
ocèano (poet. oceàno) s. m. [dal lat. Oceănus, gr. ᾿Ωκεανός, nome del dio Oceano, figlio di Urano (il cielo) e di Gea (la terra), considerato originariamente nel mondo greco come un fiume che circonda la terra]. – 1. a. La grande massa d’acqua marina che circonda in un complesso unico e continuo le terre emerse, comprendendo circa il 70% della superficie terrestre, e nella quale si distinguono grandi raccolte, delimitate da continenti, dette esse stesse oceani (o. Atlantico, Pacifico, ecc.) e raccolte minori, da esse dipendenti, dette mari, golfi, ecc. (Mar Mediterraneo, Mar Baltico, Golfo del Bengala, ecc.): la superficie dell’o.; la fauna, la flora dell’o.; navigare in pieno o., a grande distanza dalle coste; seguito da un agg. geografico, costituisce la denominazione di ognuna delle parti che formano tale distesa: oceano Atlantico, oceano Pacifico, oceano Indiano (v. i singoli agg.); assol., l’oceano Atlantico: varcare, attraversare, trasvolare l’o.; al di qua, al di là dell’oceano, rispettivam., nel continente europeo e negli Stati Uniti d’America, con riferimento alla nota contrapposizione tra vecchio e nuovo mondo. V. anche oltreoceano. b. poet. Mare, in genere: E l’oceàn traversando con gli occhi D’Anglia le minacciate alpi saluta (Foscolo). 2. In senso iperb. e fig., grande quantità, considerevole abbondanza: un o. di numeri, di parole, di lacrime; essere come una goccia nell’o., esser meno che niente, non avere nessuna rilevanza. Frequente in espressioni enfatiche o ammirative della tradizione letter. e poet. per significare il concetto dell’immensità, dell’estensione o della molteplicità senza limiti: l’o. della vita, dell’esistenza; l’o. dei sentimenti umani; dall’etere inane dove nuotano miriadi di spiriti in oceani di luce (I. Nievo); in mezzo a quell’o. di popoli (Mazzini); eterne leggi che regolano e ordinano l’o. dell’universo (Papini); un o. di felicità (Marinetti); anche coloro che sono tenuti i più dotti attingono solo alcune gocce e impure dell’immensurabile o. storico (B. Croce).