olmo
ólmo s. m. [lat. ŭlmus]. – 1. a. Genere di piante della famiglia ulmacee, e anche nome comune delle specie che vi appartengono: l’o. minore o o. comune o o. campestre (lat. scient. Ulmus minor, sinon. U. campestris, U. carpinifolia), albero alto fino a 30 m, che vive in Europa, Asia occid. e Africa boreale, nei boschi, ma è anche coltivato come ornamento nei viali, con chioma ampia e folta, foglie asimmetriche ovate e seghettate, fiori piccoli, verdi, in glomeruli, e frutto a samara; l’o. montano o o. riccio (lat. scient. Ulmus glabra, sinon. U. montana), con foglie più grandi, che cresce nei boschi montani dell’Europa temperata e in varie parti dell’Asia, ed è spesso coltivato nei giardini; l’o. siberiano (Ulmus pumilia), originario delle regioni comprese fra il Turkestan e la Siberia orient. e coltivato in Europa. b. Olmo della Virginia, altra pianta della famiglia ulmacee, ma appartenente a un diverso genere (Celtis occidentalis), originaria dell’America Settentr., che fornisce legname da costruzione. c. Il legname degli olmi, e in partic. dell’olmo minore, molto resistente alla rottura e con evidenti venature, utilizzato nelle costruzioni navali, in ebanisteria, nei mobilifici, ecc. 2. Nel gioco della passatella, colui che rimane senza bere (forse per allusione alla funzione dell’olmo di sostenere la vite); spec. nelle locuz. lasciare, rimanere olmo (o all’olmo); per estens., andare olmo, rimanere ingannato, beffato.