oltremare
(ant. oltramare; anche 'óltre mare', 'óltra mare') locuz. avv. e s. m. – 1. locuz. avv. Oltre il mare, con riferimento generico a paesi situati al di là del mare o degli oceani: andare, vivere o.; spedizione o.; anche come s. m., per indicare genericamente tali paesi: venire, ritornare da o.; merci che provengono da o.; terre, genti d’o.; mostra, fiera d’o., che riguarda prodotti, manufatti, attività di paesi d’oltremare (in partic. la Mostra d’O. a Napoli); territorî d’o., i territorî coloniali rispetto alla madrepatria. Le canzoni della gesta d’oltremare, le dieci canzoni di G. D’Annunzio comprese nel 4° libro delle Laudi, composte (1911-12) a esaltazione dell’impresa di Libia. Nell’uso ant. la parola, in funzione di s. m. o di avv., indicò le terre del Mediterraneo orientale e in partic., all’epoca delle crociate, la Terra Santa (passaggio d’o. era l’espressione corrente per le crociate): s’addobbò d’una veste informa che parea uno medico venuto d’oltremare (Sacchetti). 2. s. m. a. Antico nome del minerale lapislazzuli (così chiamato perché proveniva dall’oriente per via di mare), passato poi a designare un colore azzurro intenso (o. naturale) ottenuto macinando e lavando la pietra lapislazzuli, e impiegato sia in miniatura sia in pittura. b. Colorante minerale (detto anche azzurro Guimet o o. artificiale) che si ottiene per calcinazione e successivo lavaggio di una miscela di caolino, silice, zolfo, carbonato sodico, carbone e colofonia in proporzioni e a temperatura diverse a seconda della tonalità del colore desiderato (dal violaceo al verde); si presenta come una polvere finissima, inalterabile all’aria e alla luce, impiegata nella preparazione dei colori a olio e ad acquerello, per dipinti murali, per tingere la carta, per la fabbricazione d’inchiostri, nella stampa dei tessuti, ecc. c. Colore azzurro intenso: quadro con il cielo dipinto in o.; anche in funzione di agg., spec. per qualificare una particolare sfumatura di colore in espressioni quali azzurro, blu, verde oltremare.