omicidio mirato
loc. s.le m. Eliminazione programmata di un avversario preventivamente identificato. ◆ il terrorismo palestinese si è mostrato pronto a scendere sul terreno degli omicidi mirati imposto dagli israeliani: (Foglio, 14 novembre 2001, p. II) • È successo verso le 19.30, ora italiana. Ancora una volta è l’emittente araba Al Jazeera a documentare il delitto con immagini tv, riprendendo gli ultimi minuti di [Abdel Aziz] Rantisi, estratto ancora vivo dalle lamiere della vettura. Il premier di Tel Aviv Ariel Sharon ha subito espresso soddisfazione, mentre migliaia di palestinesi sono scesi in strada a Gaza per gridare la loro disperazione e ira. Neanche un mese fa era stato ucciso [Ahmed] Yassin, ancora una volta con un razzo israeliano: sono quelli che Israele chiama «omicidi mirati». (Arturo Capenna, Messaggero, 18 aprile 2004, p. 11, Primo piano) • L’orario è quello degli omicidi mirati, e quando alle 10.05 di mattina le imposte delle finestre hanno tremato per pochi istanti, nessuno ha avuto dubbi: la guerra mai dichiarata tra maggioranza parlamentare antisiriana libanese, sostenuta da Usa, Ue e Paesi arabi del Golfo, e opposizione guidata dal movimento sciita Hezbollah, appoggiato da Iran e Siria, ha mietuto altre vittime. (Lorenzo Trombetta, Stampa, 26 gennaio 2008, p. 15, Estero).
Composto dal s. m. omicidio e dal pass. e agg. mirato, ricalcando l’espressione ingl. selective murder.
Già attestato nella Repubblica dell’11 settembre 1988, p. 6 (Alberto Stabile).
V. anche assassinio mirato, eliminazione mirata, esecuzione mirata, omicidio selettivo, uccisione mirata.