omofono
omòfono agg. [dal gr. ὁμόϕωνος, comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Genericam., che ha suono uguale. Con sign. specifici: 1. In linguistica: a. Di segni grafici (lettere, gruppi di lettere, ideogrammi) diversi che rappresentano lo stesso suono: per es., in ital. il c- di cuore ‹ku̯òre› e il q- di quota ‹ku̯òta›, in francese la -s- di torsion ‹torsi̯õ′› e il -t- di portion ‹porsi̯õ′›. b. Di parole (chiamate anche omofoni s. m.) che, pur avendo significato ed etimo diversi, sono uguali come suono (omonime, quindi, in senso stretto), abbiano o no grafia diversa: per es., le parole ital. fiera «belva» e fiera «mercato» ‹fi̯èra›, le parole fr. cent «cento» e sang «sangue» ‹sã›. c. Di gruppi di parole, o di frasi intere, che pur avendo diversa composizione sono uguali come suono: per es., in ital. le due locuz. da canto ‹da kkànto› e d’accanto ‹d akkànto›. 2. In musica, di canto o brano musicale eseguito all’unisono da più voci o strumenti, o anche di accompagnamento strumentale che esegua le stesse note della voce cantante.