oncia
óncia (region. ónza) s. f. [lat. ŭncia, propr. «dodicesima parte» di un’unità; der. di unus «uno»] (pl. -ce). – 1. Nel mondo antico, unità monetaria del sistema siculo-italiota e romano, corrispondente in origine all’unità ponderale dello stesso nome, che equivaleva a un dodicesimo di libbra o di asse; era in bronzo, fusa e coniata, e contrassegnata con il segno di un globulo o punto. 2. Nel medioevo e nell’età moderna, il nome si è conservato per designare unità di peso e di massa, unità monetarie, unità di lunghezza e di portata d’acqua. In partic.: a. Unità di misura di peso e di massa adoperata in Italia e in altri paesi prima dell’adozione del sistema metrico decimale, con valori diversi, ma per lo più intorno ai 30 grammi (per es., in molte regioni era di un’oncia la dose di olio di ricino normalmente prescritta come purgante); è tuttora in uso in Italia come unità di misura per il seme-bachi (= 30 g, pari a un numero di uova da 40.000 a 60.000). In senso fig., non com., quantità minima: non ha nemmeno un’o. di giudizio; a oncia a oncia, locuz. avv., a poco a poco. Proverbî, ormai poco usati: val più un’o. di reputazione che mille libbre d’oro; è meglio (o vale più) un’o. di fortuna che mille libbre di sapere. Nei paesi anglosassoni, unità di misura (ingl. ounce, abbrev. oz. o oz) usata sia come unità di massa (che nel sistema avoirdupois equivale a 28,35 g e nel sistema troy a 31,10 g) sia come unità di capacità per liquidi (pari a 28,41 ml nel Regno Unito e a 29,57 negli Stati Uniti d’America). b. Come unità monetaria, o. d’argento, o. d’oro, monete di conto rimaste in uso dal medioevo fino al sec. 18° (e ancora nel sec. 19° nelle repubbliche dell’America latina). c. Unità di misura di lunghezza in uso in Italia prima dell’adozione del sistema metrico decimale come sottomultiplo del piede (12a parte) o del palmo o del braccio, a seconda delle regioni (si usavano anche once quadre e once cube, per misurazioni di aree e di volumi): S’io fossi pur di tanto ancor leggero Ch’i’ potessi in cent’anni andare un’oncia (Dante); e con valore generico, per indicare minimo spazio: Le lance si fiaccàr, come di vetro, Né i cavallier si piegàr oncia a dietro (Ariosto). d. O. magistrale milanese, unità di portata d’acqua ancora in uso nei navigli lombardi, corrispondente alla quantità d’acqua che sgorga nell’unità di tempo dalla cosiddetta «bocca magistrale milanese» (v. magistrale, n. 4), pari a 0,25 litri al secondo, cioè a circa 20.000 litri nelle 24 ore.