oncoproteina
s. f. Proteina codificata da un gene alterato, in grado di indurre la trasformazione neoplastica. ◆ «Non riuscivamo a capire – ha detto ancora [Luciano] Di Croce – come le oncoproteine conducevano alla metilazione (che blocca i geni regolatori del differenziamento cellulare). Ora lo sappiamo: le oncoproteine mettono in moto i “guastatori”, e li inviano sui geni regolatori. Nella leucemia questo meccanismo induce il blocco della differenziazione delle cellule del sangue e quindi la malattia». (Mario Pappagallo, Corriere della sera, 8 febbraio 2002, p. 20, Scienza) • Un grosso passo in avanti, quindi, come ammette il cauto professor [Umberto] Veronesi. «Un passo molto complesso: i geni agiscono attraverso le proteine che codificano. Oggi la ricerca non è più “genomica” ma “proteomica”. Oggi si parla di oncoproteine, codificate da oncogeni». È l’oncologia molecolare, la nuova frontiera della ricerca. (Brunella Giovara, Stampa, 8 febbraio 2002, p. 15, Cronache Italiane).
Composto dal confisso onco- aggiunto al s. f. proteina.
Già attestato nella Stampa del 30 settembre 1992, Tuttoscienze, p. 4 (Francesco P. Rossini e Mauro Risio).