ondulato
agg. e s. m. [dal lat. undulatus, der. di undŭla (dim. di unda «onda»), che è documentato solo in Boezio ma doveva essere preesistente]. – 1. agg. a. Fatto a onde, che ha la superficie o il profilo di aspetto simile a quello della superficie del mare quando è mosso dalle onde: terreno o., a sollevamenti larghi e non molto elevati; lamiera o.; capelli ondulati. Carta o., o cartone o., tipo di carta per imballaggio ottenuta da paglia e costituita da un foglio che, ondulato, viene incollato e pressato contro un altro foglio piano, oppure da un foglio ondulato posto fra due fogli piani. In architettura, frontone o., variante di frontone curvo, in uso nello stile barocco, in cui l’arco centrale è raccordato alla base mediante archi di curvatura opposta. Meno com., che presenta un disegno a onde, marezzato: stoffa ondulata. Nel ricamo su tulle, punto o., punto formato da doppî giri orizzontali di filza a serpentina su tre file di fori: si presenta come una fila di buchetti contornati. b. fig. In fisica, è sostanzialmente sinon. di pulsante, riferito a grandezza variabile periodicamente intorno a un valore medio e (in contrapp. a oscillante) avente sempre lo stesso segno. In elettrotecnica, corrente o., quella che si ottiene da una corrente alternata monofase con dei raddrizzatori a onda piena. c. fig. In musica, detto di un movimento melodico in cui si abbia un alternarsi continuato di note acute e basse. 2. s. m. a. Tipo di filato, più comunem. detto, con termine fr., ondé (v.). b. Altro nome del piccolo pappagallo melopsittaco, così chiamato per le linee trasversali ondulate nere sul piumaggio giallo-verde delle parti dorsali.