open sky
loc. s.le m. Cieli aperti: trattato che prevede la deregolamentazione nel regime dei voli intercontinentali tra Unione europea e Stati Uniti d’America. ◆ Il Senato dà il via libera al piano industriale di Alitalia, ma con alcune osservazioni: in particolare l’accelerazione, da parte del governo, dell’accordo «open sky» con gli Usa e la verifica di Malpensa quale vero «hub» in grado di drenare quote di traffico e passeggeri agli scali europei concorrenti. (Stampa, 6 ottobre 1999, p. 2, Politica) • «Un altro aspetto importante a cui noi teniamo molto – continua [Pier Giorgio] Romiti – è il cosiddetto open sky, a cui sta lavorando da oltre due anni la Commissione europea. In base a questo progetto le rotte internazionali non dipenderanno più dagli accordi bilaterali tra Governi ma da un organismo indipendente che regolerà i diritti di volo sulle diverse tratte». (Marco Morino, Sole 24 Ore, 25 febbraio 2004, p. 15, Economia italiana) • Open Sky è un accordo firmato nel 2007 e ha impegnato per 15 anni i negoziatori delle due sponde dell’Atlantico: nei primi cinque anni si prevede un aumento complessivo di 25 milioni di passeggeri e un incremento dei benefici economici di 12 miliardi l’anno oltre a 80.000 nuovi posti di lavoro. (Adige, 22 marzo 2008, p. 3, Attualità).
Espressione ingl. composta dall’agg. open (‘aperto, libero’) e dal s. sky (‘cielo’).
Già attestato nel Corriere della sera dell’11 marzo 1995, p. 21, Economia.
V. anche cieli aperti.