operare
(ant. o poet. oprare; ant. ovrare) v. intr. e tr. [lat. operari «lavorare, essere attivo», der. di opus opĕris «opera, lavoro»] (io òpero, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Agire: il dire è molto più agevol cosa che il fare e l’o. (Della Casa); sono i più pronti al risolversi, e nell’o. i più efficaci (Leopardi); essere lento nell’o.; o. utilmente; o. senza criterio, senza giudizio; o. per incarico di qualcuno; A chi altamente oprar non è concesso Fama tentino almen libere carte (Foscolo). Con sign. più ristretto, compiere la propria opera, fare un determinato lavoro: Similemente operando a l’artista Ch’a l’abito de l’arte ha man che trema (Dante). Di artisti e architetti, spec. del passato, essere attivo, svolgere la propria attività (determinando il luogo o il tempo): è un pittore che operò sul finire del ’400. Di reparti militari, svolgere azioni belliche, tattiche, o strategiche: il battaglione opererà sotto gli ordini del maggiore. b. Specificato da avverbî o da compl. di modo, comportarsi, agire in una determinata maniera, soprattutto dal punto di vista morale: o. bene, male; Ed el mi cinse de la sua milizia, Tanto per bene ovrar li venni in grado (Dante); Miser chi mal oprando si confida Ch’ognor star debbia il maleficio occulto (Ariosto); o. rettamente; o. secondo ragione, secondo coscienza; o. da uomo, da cristiano, da forte, da vile, da incosciente. c. In matematica, eseguire operazioni o un’operazione: o. con numeri interi, frazionarî, con espressioni algebriche, ecc. Il verbo è usato particolarmente per indicare l’ente al quale si può applicare un certo tipo di operazione o di operatore: l’operatore D (derivata) opera sulle funzioni derivabili; un’omografia opera sui punti e sulle rette del piano. d. Agire su qualche cosa, produrre effetto, avere efficacia: impressioni che operano sull’animo, sui sensi; i suoi insegnamenti hanno operato in modo durevole sulle menti dei discepoli. Anche di cose (cfr. l’uso analogo di agire): medicina che opera lentamente, gradatamente; è un veleno che opera quasi istantaneamente. Talora con uso trans., produrre un determinato effetto: quelle cose che [Beatrice] vertuosamente operava in altrui (Dante); seguìto da effetto, significa semplicem. produrre: le sue parole operarono in me effetti salutari. 2. intr. e tr. Fare un’operazione, cioè un intervento chirurgico: o. a caldo, a freddo, nella fase acuta del male o a fase acuta conclusa; o. con, senza anestesia; è un chirurgo che opera con molta abilità. Frequente l’uso trans., sottoporre a operazione: il paziente è stato operato ieri; si è dovuto operarlo d’urgenza; o. (un malato) allo stomaco, al cervello; o. di appendicite, di ernia, ecc.; anche riferito alla parte malata: o. un’appendice o un’appendicite, un tumore, una cisti, e sim. Nell’uso fam., farsi o., o anche operarsi, come rifl., sottoporsi a un intervento chirurgico: ha deciso di farsi o.; s’è operato di calcoli al fegato. 3. tr. a. Fare, compiere: tutte quelle cose operando per le quali la grazia e l’amor d’una donna si dee potere acquistare (Boccaccio); Molto egli oprò co ’l senno e con la mano (T. Tasso), compì molte imprese (ma qui il verbo può essere inteso anche come intr.). Nell’uso com.: o. il bene, il male; o. miracoli; o. meraviglie. b. ant. o poet. Mettere in opera, adoperare, impiegare: che li augelletti per le cime Lasciasser d’operare ogne lor arte (Dante); anche di cose materiali (come equivalente di adoperare): semplici sieno I tuoi balsami allor, né oprarli ardisci Pria che su lor deciso abbian le nari Del mio signore e tuo (Parini). Con sign. più particolare: la vergogna il duro Suo morso in questo cor già non oprava (Leopardi), non faceva sentire. 4. tr. Tessere una stoffa con disegni (cfr. opera, nel sign. 3 e); in questa accezione è com. solo il part. pass. (v. operato, n. 1 b). 5. intr. pron. Compiersi, avvenire, verificarsi: dev’essersi operato un miracolo; la sua conversione si operò lentamente; non so come si sia operata in lui questa improvvisa trasformazione; s’è già operato un miglioramento nelle nostre condizioni. ◆ Part. pres. operante, frequente con valore verbale, con i varî sign. intr. del verbo: truppe operanti al seguito, che non combattono ma lavorano per i reparti che si trovano in zona d’operazioni; scultore operante a Ferrara nella seconda metà del sec. 15°; il chirurgo operante (o assol. l’operante); anche come agg., nel senso di attivo, efficace: fede operante; rimedio operante; l’accordo cessa di essere operante nel momento in cui una delle due parti dichiara di non volervisi più attenere. Più raro come sost., chi opera, chi agisce: l’ovra tanto è più gradita Da l’operante, quanto più appresenta De la bontà del core ond’ell’è uscita (Dante). ◆ Part. pass. operato, anche come agg. e s. m., f. -a (v. la voce).