operatore virtuale
loc. s.le m. Azienda di servizi che opera servendosi di infrastrutture noleggiate. ◆ Anche sul mercato italiano (se avrà ancora senso parlare di mercato italiano) sbarcheranno nuovi operatori «virtuali»: aziende che non posseggono alcuna rete telefonica, ma si limitano ad acquistare spazi (intesi come tempo d’utilizzo delle reti possedute da altre aziende) per offrire ai consumatori una serie, potenzialmente senza limiti, di servizi. (Giancarlo Radice, Corriere della sera, 24 luglio 1999, p. 21, Economia) • Sembra per ora invece scartata la possibilità sollecitata dall’Antitrust, l’organo che vigila sulla concorrenza, di ammettere subito l’operatore virtuale: con questa espressione si definisce il soggetto privo di licenza che offre il servizio affittando la rete di un’altra azienda. Renato Soru con la sua Tiscali ha chiesto di consentire l’esistenza dell’operatore virtuale. Ma è probabile che venga accontentato solo fra cinque anni, una volta che i vincitori delle licenze si saranno assicurati il ritorno dei forti investimenti effettuati per entrare nell’umts. (Roberto Ippolito, Stampa, 16 giugno 2000, p. 15, Economia) • Diverso il caso di Fastweb, che ha appena firmato l’accordo per agire come operatore virtuale sulla rete mobile di Tre. Sono entrambi operatori concentrati sui servizi a banda larga, entrambi hanno interesse nel settore della tv e hanno sviluppato offerte di contenuti propri e indipendenti a fianco alla semplice rivendita di un numero più o meno elevato di canali comprati da Sky. E potrebbero contribuire al decollo dei contenuti video in mobilità e a nuove forme di interattività. (Stefano Carli, Repubblica, 17 dicembre 2007, Affari & Finanza, p. 49).
Composto dal s. m. operatore e dall’agg. virtuale, ricalcando l’espressione ingl. virtual operator.