operetta
operétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita Nuova», certe o., siccome sonetti e canzoni ..., maravigliosamente belle (Boccaccio); Operette morali, titolo di una raccolta di dialoghi e prose filosofiche di G. Leopardi. 2. Genere di teatro musicale di carattere leggero e sentimentale, in cui, sulla base di una trama semplice, si alternano canto, dialoghi parlati, danza e scene corali, in una cornice scenografica generalm. sfarzosa e suggestiva; affermatasi in Europa nel sec. 19° (soprattutto per opera di J. Offenbach, J. Strauss figlio, F. Lehár), è stata molto in voga fino ai primi decennî del Novecento, imponendosi su un largo pubblico di amatori per il suo carattere essenzialmente spettacolare e di intrattenimento che rifugge da ogni intellettualismo, la gioiosità delle sue melodie, l’uso frequente di ritmi di danza e il tono sempre brillante: assistere, andare all’o.; stagione di operette; compagnia di operette. Di uso com. le espressioni fig. un paese, una cerimonia, un principe, un generale, un esercito da operetta, per indicare istituzioni, avvenimenti o personaggi privi di credibilità, ridicoli.