oppresso
opprèsso agg. e s. m. (f. -a). – Part. pass. di opprimere, usato con il suo valore participiale, da solo o in unione col verbo essere (o anche sentirsi), nel senso di aggravato, affaticato, o anche schiacciato, vinto da un grave peso, dalla forza di un sentimento, e sim.: essere o. dal troppo lavoro; sentirsi il respiro o.; un uomo o. dagli anni, dall’età; popolo o. dalle tasse, da un governo tirannico; essere o. da pensieri, da preoccupazioni; sentirsi oppressa dalla tristezza, dal rimorso, dai sensi di colpa; Oppresso di stupore, a la mia guida Mi volsi (Dante); gli uomini o. da morbi e calamità (Leopardi). Frequente come agg., di persona o società angariata, tiranneggiata, sottoposta a sofferenze materiali e morali: un popolo o.; una classe sociale molto o.; e come sost., spec. al plur.: proteggere, soccorrere, vendicare, liberare gli o.; prendere le parti degli o.; Te collocò la provida Sventura in fra gli o. (Manzoni).