oratore
oratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. orator -oris, der. di orare «parlare»]. – 1. In senso stretto, chi professa l’arte oratoria o comunque possiede le doti di eloquenza necessarie per parlare in pubblico o davanti a un’assemblea: i grandi o. greci; Cicerone è stato il più illustre o. romano; essere un facondo, valente, piacevole, mediocre o.; o. sacro, predicatore. Più genericam., chi tiene, anche occasionalmente, un pubblico discorso, una conferenza, un’arringa, o parla in un’adunanza, in un comizio e sim.: tutti pendevano dalle labbra dell’o.; l’o. fu più volte interrotto. A Firenze e altrove, denominazione (dal sec. 14° al 16°) degli ambasciatori inviati di volta in volta ai varî sovrani, in Italia e fuori, per discutere questioni politiche e difendere gli interessi del proprio stato. 2. ant. Chi prega, chi è in orazione (dal sign. cristiano del lat. orare «pregare»): Li occhi da Dio diletti e venerati, Fissi ne l’orator, ne dimostraro Quanto i devoti prieghi le son grati (Dante).