orbita
òrbita s. f. [dal lat. orbĭta, propr. «traccia segnata dalla ruota; linea circolare», der. di orbis «cerchio, circonferenza»]. – 1. ant. Traccia segnata da una ruota: l’o. che fé la parte somma Di sua circunferenza, è derelitta (Dante). 2. a. Traiettoria descritta da un corpo in movimento intorno a un altro corpo; il termine è usato soprattutto per indicare la traiettoria di un corpo sotto l’azione di campi di forze centrali: in astronomia, con riferimento al moto dei pianeti intorno al Sole e dei satelliti intorno a un pianeta (nonché, nel caso di stelle doppie, della stella di massa minore intorno a quella di massa maggiore); in fisica atomica, con riferimento al moto degli elettroni di un atomo attorno al nucleo (secondo il modello atomico di Bohr: v. atomo); in astronautica, con riferimento al moto di satelliti artificiali terrestri e di veicoli spaziali in genere: mandare, mettere, lanciare in o.; o. equatoriale, o. polare; o. di parcheggio, orbita provvisoria, generalm. geocentrica, da cui il veicolo viene successivamente spostato in un’altra orbita oppure diretto verso altri astri o verso la Terra; o. geostazionaria, v. geostazionario. In partic., in astronomia, teoria delle o., la trattazione matematica rigorosa del problema dei moti planetarî, che, sulla base della legge di gravitazione universale di Newton, deduce le proprietà dei moti celesti in forma di equazioni dinamiche del moto, e da cui possono essere ricavate come caso particolare e approssimato le leggi di Keplero (v. kepleriano); o. geocentriche apparenti, le traiettorie descritte dai corpi del sistema solare intorno al Sole, le quali, osservate dalla Terra sulla sfera celeste, presentano un andamento complesso, caratterizzato da tratti percorsi in un verso e da altri percorsi in verso retrogrado (retrogradazioni), raccordati da altri tratti (stazioni) in cui l’astro sembra quasi fermarsi prima di invertire il moto. b. fig. Percorso stabilito, limiti (d’azione, di competenza, d’influenza, e sim.) entro cui ci si deve contenere, in frasi (poco com.) come mantenersi entro la propria o., uscire dall’o. delle proprie attribuzioni, e sim. (cfr. esorbitare). Più com. con senso affine a cerchia, ambito, sfera d’influenza: essere attratto nell’o. di una grande industria; gravitare nell’o. di una grande potenza. 3. In anatomia, con riferimento sia all’uomo sia ai vertebrati in genere, ognuna delle due cavità del cranio in cui sono contenuti i globi oculari; nell’uomo le due pareti, superiore e inferiore, prendono rispettivam. il nome di volta orbitaria e pavimento dell’orbita. Il termine è molto usato anche nel linguaggio com., soprattutto nella locuz. iperb. con gli occhi fuori dell’o. (o delle o.), riferita a persona invasa da furore, da grande ira, o anche in preda a intenso stupore, a viva meraviglia, e sim.; e con espressione più efficace: era così infuriato, che gli occhi gli schizzavano fuori dalle orbite.