orditura
s. f. [der. di ordire]. – 1. a. Nella tecnologia tessile, operazione, effettuata con l’orditoio, consistente nel disporre l’uno vicino all’altro, svolgendoli dai rispettivi rocchetti, tutti i fili necessarî per formare l’ordito di una tela nella larghezza (o più propr. altezza) voluta, e nell’avvolgerli sul subbio destinato al telaio. b. Con valore concr., il risultato di tale operazione, cioè l’ordito stesso, soprattutto in rapporto alla disposizione dei fili: o. fitta, rada. 2. fig., letter. a. Organizzazione, macchinazione: l’o. di un inganno; celebre fu ... l’o. di quella sì strepitosa rivoluzione (Muratori). b. L’ossatura, le linee essenziali di un’opera: l’o. di un poema (cfr. il più com. trama). 3. estens. L’insieme degli elementi portanti di un solaio o di un tetto; in partic.: grossa o., piccola o., l’insieme, rispettivam., delle travi principali e di quelle secondarie di sostegno del manto di copertura dei tetti. O. alla lombarda, o. alla piemontese, tipi di disposizioni delle travature principali dei tetti: nel primo le travi sono disposte parallelamente alla trave di colmo e sono dette arcarecci o terzere o correnti; nell’altro sono disposte secondo le linee di massima pendenza delle falde e sono dette falsi puntoni; in entrambi i casi la piccola orditura è costituita da travicelli posti ortogonalmente rispetto alla grossa orditura, sui quali sono fissati i listelli che sorreggono le tegole.